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Sicilia, coppia organizza matrimonio all’aperto a luglio e viene accusata di tentata strage

Foto Credits: Jk_90/Pixabay Foto Credits: _Marion/Pixabay

Siracusa (Bocca dell’Inferno) – È il giorno più bello della propria vita, quasi alla pari del momento in cui si chiude la partita Iva. Il giorno da ricordare, da tramandare ai posteri con degli shooting fotografici che nessuno vedrà mai e che nessuno vorrà vedere mai, nemmeno chi effettivamente festeggia quel giorno così speciale.

È il giorno in cui tutti i parenti, e gli amici, condividono con i festeggiati la stessa emozione, lo stesso romanticismo, la stessa voglia di scappare via. È il giorno in cui due persone, decidendo di fare una semplice cerimonia, si giocano il corrispettivo del PIL di un piccolo Stato africano in sole ventiquattrore. È il giorno del proprio matrimonio. Un giorno che può essere bello, brutto, interessante, simpatico, noioso, ma che può essere soprattutto tragico. E questo a prescindere dalla risposta all’altare della sposa.

Sulla tragicità, ne sa qualcosa il Dottor Jep Vuolò, architetto, clarinettista, esperto di donne nude, fan sfegatato di Hoara Borselli, forse l’unico in Italia. Vuolò, qualche giorno fa, era nella sua abitazione come fa di solito (la considera quasi un’abitudine abitare in essa), e improvvisamente ha ricevuto una strana lettera. Una missiva profumata e imbellettata che rappresentava solo un invito al proprio ipotetico funerale.

In effetti è così”, spiega Vuolò. “Ho ricevuto questa lettera e già mi ero stranito: nessuno invia più lettere, nemmeno l’Enel. Tutti ormai mandano messaggi sui cellulari. Persino l’agenzia delle entrate ormai mi manda i Whatsapp per chiedermi soldi, si sono così modernizzati che iniziano le conversazioni scrivendomi ‘Ehy, brò, non ti dimenticare di pagare quell’F24 del 2017”.

E quindi”, continua Vuolò addentando uno stipite per colpa della tensione, “in questa busta, in questa lettera, c’era un invito… per un matrimonio. Un matrimonio in Sicilia. A luglio. All’aperto. Non ci ho visto più. Barcollavo, stavo per avere un attacco d’ansia e ho subito cercato di ricordare il calendario di Aida Yespica del 2004 uscito per Fox Uomo. La visione nella mia mente di quelle foto perfette, mi ha fatto subito sentire meglio. Ma poi ho visto, che nella lettera, c’era una postilla: ‘gradito l’abito scuro’, e ho perso conoscenza”.

Il povero Vuolò non è stato l’unico ad essere invitato a questo tipo di cerimonie che si tiene in tutto il mondo, soprattutto di questo periodo, per motivi che ancora oggi non riusciamo a decifrare. Vuolò ha contattato alcuni suoi amici che potevano essere finiti in quella specie di lista matrimoniale, anche loro avevano avuto sintomi di malessere diffuso: deiezioni improvvise, malumori, capogiri e voglia di ballare un raggae in spiaggia.

Abbiamo fatto una denuncia”, specifica Vuolò prima di andare a prendere delle mutande che aveva preventivamente messo in congelatore per difendersi dalla calura estiva, “e la polizia ci ha dato ragione. Quei due pazzi scriteriati sono stati arrestati per tentata strage. Ora scusatemi, ma vado a leggere attentamente il calendario di Sabrina Ferilli del 2000 che è l’unica cosa che mi calma in momenti come questo”.

Il commissario della polizia di Siracusa, Erminio Tarresto, ha subito colto in flagranza di reato la coppia di sposi mentre inviava altri inviti per il matrimonio, ridacchiando come solo i cattivi dei film sanno fare: “Erano lì, nella loro futura casa, già vestiti da cerimonia mentre scrivevano questi bigliettini pieni di indicazioni logistiche e ghirigori. I due avevano progettato una roba che l’accusa di tentata strage è anche poco. In mezzo alle campagne di Floridia, comune che già l’anno scorso aveva toccato i 48.8 gradi, si sarebbe consumata l’intera cerimonia. Avevano affittato uno spazio aperto di 7 ettari senza alberi né minima possibilità di riparo. I camerieri avrebbero lavorato in mutande, loro avevano avuto questa piccola concessione. Gli ospiti invece no. Avrebbero dovuto ballare, cantare, divertirsi, dalle ore 12 alle ore 12 del giorno successivo. Previsti tre antipasti buffet, sette primi, quattro secondi, dodici contorni e frutta e settanta tipi di dolci differenti. A finire: spettacolo pirotecnico, cantanti neomelodici, ballerine, elefanti, giochi d’acqua (ma senz’acqua), miraggi, convulsioni e la possibilità, con una firma, di donare la propria anima a qualsivoglia spirito satanista per far terminare il prima possibile la cerimonia. Questa opzione era offerta dal parroco del paese, il primo ad essersi convertito”.

Un’organizzazione malefica in piena regola è stata sventata grazie al prodigioso intervento di Tarresto e di tutta la sua squadra mobile: “Il mio consiglio”, spiega il Commissario, “è quello di denunciare. Se vi invitano tra giugno e agosto a queste cerimonie demoniache, voi denunciate. Se cercano anche di spillarvi soldi per queste atrocità, voi denunciate. E se invece là fuori c’è qualche sposo o sposa o spos* con un po’ di buonsenso che voglia ascoltarmi, a lui, a lei o a esso io dico gentilmente: non farlo. Ma se proprio lo vuoi fare, ma dico io… a novembre… non è meglio? Porca di quella pupazza!”.

Parole dure… ma che ogni tanto è obbligatorio sentire.

Davide Paolino