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Elettore di sinistra plaude ai silenzi del PD: “Così non mi devo vergognare di ciò che dicono”

Foto Credits: Alberto Berlini/Flickr

Bologna – Che quella dell’opossum fosse la tattica migliore lo si sapeva già da tempo. Il Partito Democratico, uno dei partiti politici più in voga nei gruppi di sado-masochismo, già l’aveva sperimentata in più occasioni. Già in passato, durante uno dei settecento governi Berlusconi, gli esponenti del PD l’avevano capito: bastava non parlare e gli elettori li avrebbero votati a prescindere, solo per mandare a casa lo showman di Arcore. E così stava per accadere anche alle politiche del 2013 quando, quasi con la vittoria in pugno, uno stratega si inventò il famoso slogan “lo smacchiamo” che invece del trionfo causò la fine del Partito Democratico (che dura ancora adesso).

Ora la tattica è arrivata al livello successivo. Per ovviare alle numerose questioni derivanti dall’attualità, dalla politica, dall’impegno civile e dalle tensioni internazionali come tra Palestina e Israele, il PD ha trovato l’arma migliore per accrescere il consenso su base nazionale: non parlare.

Il plauso arriva da tutti i circoli del Partito, compreso quello di Bologna Nord, luogo dove è persino probabile trovare un appartamento in affitto a meno di settecento euro a stanza, quindi praticamente in Trentino.

Più stanno zitti e meno mi vergogno di ciò che dicono. È così semplice. Non devo effettuare nessun dibattito se non c’è qualcuno che lo inizia, ‘sto cazzo di dibattito. E poi è meglio: così quegli altri fanno le loro stronzate, noi li deridiamo, possiamo anche vantarci con chi li ha votati che sono indegni e apposto. Tanto questi veramente governeranno per cinque anni, ma almeno ci togliamo la soddisfazione di non farci notare”, le parole sono di Dario Garofano, presidente della sezione ‘Amici di PierFerdinando Casini, ma vedi tu chi cazzo vanno a candidare’.

E comunque devo anche ammettere che la Schlein qualcosa di buono ogni tanto l’ha detta: alla manifestazione di qualche settimana fa salì sul palco, salutò, e se ne andò. Fossero tutti così i nostri leader, avremmo da decenni il Paese in pugno! Che amarezza!”, conclude Garofano.

Davide Paolino