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Truffe. Spacciavano acqua per medicine omeopatiche: assolti

Foto Credits: Pixabay

Roma – Sono stati tutti assolti con formula piena gli imputati del processo per truffa e falso ideologico a carico della ditta di imbottigliamento Maneggioni & Figli S.R.L. La sentenza è giunta dopo una battaglia lunga due anni e combattuta a colpi di perizie e controperizie scientifiche sull’effettivo grado di umidità dell’acqua venduta dai Maneggioni.

L’inchiesta che ha portato al processo era partita nel 2017, dopo un esposto presentato alla procura di Roma da parte della Boiron, Inc., azienda di farmacologia omeopatica francese celebre per la produzione del miracoloso Oscillococcinum, che ha guarito negli anni migliaia di portafogli degli azionisti della stessa società. Secondo l’avvocato Hypolite Crite la Maneggioni & Figli aveva immesso sul mercato il Credici, diretto concorrente dell’Inutilin (prodotto dalla Buiron), spacciandolo per effettivo rimedio contro l’influenza, l’asma, la tubercolosi, l’epatite, la peste bubbonica, la malattia del legionario, il colpo della strega, il gomito del tennista, il clitoride della baldracca e l’insalata russa.

Dopo un anno di indagini preliminari era stato istituito il processo, che ha visto la Buiron costituirsi parte civile sostenendo l’accusa che, a differenza dell’Inutilin, nel Credici non sarebbe presente il principio attivo detto “monossido di diidrogeno”, ma della semplice acqua, nemmeno tanto pulita. La linea della difesa (risultata poi vincente) si è basata su due pilastri inattaccabili: la memoria difensiva dell’acqua, con la quale si può dimostrare che diluendo una parte di verità scientifica con 10 milioni di parti di cazzate si ottiene il via libera dei governi nazionali alla vendita di qualsiasi scemenza, e del principio di Archimede, secondo cui se un lobbista immerge una mazzetta di banconote nella vasca da bagno di un parlamentare, quest’ultimo è in grado di stabilire a quanto ammonta la cifra dall’incremento dell’altezza dell’acqua.   

Con la sentenza di assoluzione di oggi tira un sospiro di sollievo Giovanni Maneggioni, fondatore della ditta ormai prossimo alla pensione che alla stampa ha rilasciato una dichiarazione compiaciuta ma dal sapore nostalgico: “Quando ho iniziato avevo solo un abbeveratoio per cavalli, ora centinaia di immigrati senza documenti immergono per me le bottigliette di Credici in quell’abbeveratoio”. Soddisfatti anche i figli Giorgio e Giangiacomo, che hanno festeggiato andando a vendere zucchero colorato di verde ad una manifestazione no-vax.

Gianni Zoccheddu