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“Stanno tramando contro di me”, Bergoglio assume assaggiatore di ostie

Foto Credits: Pixabay

VATICANO – Francesco al contrattacco. Qualche giorno fa, il Papa aveva rivelato che alcuni prelati lo vorrebbero eliminare e, addirittura, qualcuno starebbe già preparando il conclave: “Ho iniziato a sospettare qualcosa quando, la settimana scorsa, ho sentito che il mio rosario ticchettava” ha spiegato Bergoglio. E così Sua Santità ha deciso di correre ai ripari, nominando un “assaggiatore di ostie” personale. “Un uomo di fede – ha continuato – mitridatizzato verso tutte le più potenti sostanze tossiche conosciute. Le sue referenze sono ottime, prima faceva il sommelier di veleni per Putin”. Inoltre, aggiunge il Pontefice, “d’ora in poi eviterò anche di mettere in moto personalmente la papa-mobile”.

Proprio la sua papa-mobile, qualche giorno fa, è stata protagonista di un piccolo incidente in seguito a un inspiegabile sabotaggio dei freni, che ha portato Papa Francesco a stabilire il record su giro di Piazza San Pietro (battendo il precedente primato di Ratzinger che resisteva dalla notte di Natale del 2009). Di fronte al concreto pericolo, è stato già implementato il protocollo di sicurezza d’emergenza della Gendarmeria di Stato del Vaticano, che comprende controlli di vario genere miranti a escludere, per esempio, la presenza di pennellate di veleno sui crocifissi che il Papa ama baciare, sui piedi delle statue dei santi che ama leccare, sui collaboratori che ama prendere a pugni se gli dicono parolacce su sua madre.

Ma chi può voler nuocere a questo Papa tanto amato? Secondo alcune teorie complottiste, il responsabile del piano di eliminazione papale potrebbe essere addirittura il Camerlengo, il cardinale che presiede la sede vacante dopo la morte del Papa, a cui, negli ultimi anni, sarebbe venuta molta voglia di presiedere. Secondo altri, invece, il Camerlengo vorrebbe la morte del Papa perché Bergoglio aveva promesso di cambiargli questo nome ridicolo ma non l’ha mai fatto.

Una ulteriore teoria cospirazionista vedrebbe invece tra i principali sospettati i molti sacerdoti scontenti dalla recente decisione del Papa di modificare la posizione della Chiesa sulla Messa in latino, tornando alle lingue moderne. Sarebbero diversi, infatti, i prelati che preferivano restare al latino, perché grazie a quelle parole incomprensibili riuscivano meglio a non farsi scoprire, quando celebravano completamente ubriachi o strafatti di cocaina (liturgia tipica dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e Senza Narici di Prato). Altri ancora, infine, ipotizzano che la mano dietro queste trame sia quella, ancora tumefatta, della misteriosa piccoletta asiatica che fu schiaffeggiata dal Papa all’inizio del 2020, che agirebbe per puro spirito di vendetta.

Fonti vicine al Pontefice confermerebbero comunque che il Papa sta reagendo bene a questo clima di minacce, confidando in Dio ed elargendo la ricetta infallibile a cui ogni cristiano dovrebbe ricorrere, quando si parla della propria morte: “Pregare, pregare tanto. Quello, e toccarsi le balle“.

Stefano Pisani