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Si scambiavano pareri musicali, scoperta chat degli orrori tra Nek e Gué Pequeno

Foto Credits: Bart Ryker e DogoManagement

Roma – Sono ancora ricoverati sotto shock al reparto neuropsichiatrico del Policlinico Umberto I, Gesualdo Mastrodon e Gaetano Fistola, i due agenti della Polizia Postale che una settimana fa si sono imbattuti in una chat su whatsapp tra Gué Pequeno e Nek, nella quale i due artisti si scambiavano consigli, segnalazioni e addirittura pareri sulla musica. Secondo l’ispettore Ettore Lisp – a capo dell’indagine che ha portato alla macabra scoperta – gli sfortunati colleghi si sono trovati di fronte a “un orrore più grande di quello che poteva reggere il loro cuore”.

A far partire l’investigazione è stato il fortuito ritrovamento di uno dei 7 cellulari che Gué Pequeno porta sempre con sé in uno dei 12 borselli Gucci, che porta sempre con sé dentro un borsello Gucci ancora più costoso, da parte del povero Simone Semenza, cameriere del ‘Money for nothing’, lounge bar di tendenza e ritrovo capitolino dei vip. Semenza ha rinvenuto il cellulare durante le pulizie di fine servizio sul tavolino a cui aveva visto seduto il rapper durante la serata, ma per essere sicuro che fosse il suo ha digitato il pin (che è di dominio pubblico in quanto tatuato sulla faccia di Young Signorino, NdR). Sfortunatamente la prima (e l’ultima) cosa che Semenza ha visto sul cellulare è stata proprio la chat tra i due cantanti: sono bastate le poche righe di elogi verso Sfera Ebbasta ed Eros Ramazzotti per farlo stramazzare al suolo morto stecchito.

Lo smartphone era stato quindi consegnato al Servizio Polizia Postale di Roma, per ulteriori accertamenti. Gli agenti Mastrodon e Fistola, che vantano una pluriennale esperienza nel campo, si sono messi subito al lavoro ma, complice l’eccesso di sicurezza, non hanno preso nessuna precauzione nel maneggiare la chat, come ad esempio leggerla da dietro un vetro anti radiazioni nucleari, o mettendo in sottofondo Highway 61 Revisited di Bob Dylan. Il risultato è stato un forte shock, con annessi comportamenti schizoidi e fenomeni allucinatori per entrambi. Fistola ha cominciato a disegnarsi il simbolo di Dolce e Gabbana sul collo, sulla faccia e successivamente su ogni angolo del corpo, mentre urlava: “Ehi, per averti sai che pagherei Ehi, euro, cash, grana, soldi, sghei Ehi, un milione anche più E tu che ci stai, sì, sei senza dei Ehi, sulla base sono bulletproof Uuh, senti nello stomaco che pompa il sub”; Mastrodon invece si è come congelato, con lo sguardo fisso nel vuoto e un sorrisetto ebete; le uniche parti del corpo che si muovono sono le braccia mentre simulano una air guitar e le labbra, che producono un continuo cantilenante mormorio senza senso. I due si trovano da una settimana al Policlinico, in prognosi riservata.

Per ovvi motivi il contenuto della chat non è stato divulgato, ma pare che all’interno ci siano i nomi di Biagio Antonacci, Dark Polo Gang, Fausto Leali, Capo Plaza e Drupi. La stampa è però venuta in possesso di uno screenshot dell’inizio della chat, che è stato ritenuto pubblicabile perché, sebbene alluso, non è presente esplicitamente il termine ‘musica’.

Foto Credits: Lercio

Gianni Zoccheddu