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Sanremo, operai cinesi ricostruiranno le palle di uno spettatore in 10 giorni

Testico (LI) – Un grave incidente ha rischiato di funestare l’ultima edizione del Festival di Sanremo. Felice Noia, operaio 48enne della provincia di Livorno, ha lamentato un atroce dolore inguinale durante la visione della rassegna canora condotta da Amadeus. Allertati i soccorsi e trasportato d’urgenza in ospedale, la diagnosi è stata impietosa: “Ha le gonadi completamente polverizzate”. I medici non hanno potuto fare altro che constatare la presenza di una triste e floscia escrescenza laddove un tempo dominava austera una vigorosa sacca scrotale.

“È piuttosto comune che i testicoli di un uomo di mezza età presentino crepe o piccole infiltrazioni – spiega ai nostri microfoni l’esperto dott. Didimoma è assai raro che questi esplodano. Spesso le fagliature sono dovute ad un accumulo di stress causato da anni di matrimonio con visite obbligate all’Ikea, oppure dai furiosi litigi che si verificano durante il periodo premestruale delle mogli. Ogni piccolo fastidio provoca un accumulo di liquido nella sacca scrotale, con conseguente aumento di pressione. In questo caso – conclude il luminare – è possibile che un mix sanremese di retorica e moralismo abbia scatenato un eccessivo rigonfiamento, e ne è risultata un’ esplosione delle gonadi”.

Proprio quando la situazione sembrava ormai irrecuperabile, alcuni operai cinesi di un’ impresa edile si sono offerti volontari per effettuare un intervento all’avanguardia: erigere  in 10 giorni un intero ospedale, dove poi effettuare una ricostruzione testicolare completa in 10 ore. Come ha dichiarato il presidente della Cina Xi Jinping, il video della ricostruzione verrà pubblicato in timelapse sul sito del governo.

L’intervento è reso più complicato dall’allergia agli anestetici di Felice Noia, ma gli operai cinesi hanno trovato una brillante soluzione anche per questo problema: per tutta la durata dell’operazione il paziente verrà tenuto in uno stato di semi-incoscienza provocatagli dalla visione reiterata dell’esibizione do Orietta Berti.

Andrea Bonechi