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Coronavirus, speranze dall’Italia: “Virus sembra non sopravvivere alle canzoni di Sanremo”

Roma – “Il coronavirus, che da settimane sta terrorizzando il mondo, non sopravvive se esposto a musica di merda!“. Non trattiene l’entusiasmo Elsa Valente, immunologa e bassista in una cover band dei Talking Heads. La buona notizia arriva dall’Italia ed è trapelata questa notte, al termine della prima serata del Festival di Sanremo. I pazienti infettati dal coronavirus che ieri sera hanno assistito alla kermesse hanno presentato una remissione totale della patologia. “È come se il virus si suicidasse – prosegue Elsa Valente – e ingrandendo l’immagine al microscopio si vede proprio mentre avvicina delle piccole mani a delle piccole orecchie, e poi si accascia privo di vita”.

Dopo che il virus è stato isolato allo Spallanzani di Roma, i medici hanno potuto studiarne da vicino le caratteristiche. Quello che è emerso ha sorpreso un po’ tutti: pare che il virus, infatti, possegga dei gusti musicali sofisticati, tant’è che ora si pensa che non si sia sviluppato al mercato del pesce di Wuhan ma durante un concerto dei Mao Generation, una cover band cinese degli Who. Un test in doppio cieco ha confermato questa ipotesi: mentre nei soggetti infettati il virus è morto dopo l’ascolto di un medley dei successi dei Ricchi e Poveri, quello sottoposto all’ascolto di un album dei Ramones ha visto aumentare significativamente la propria carica virale.

Un'immagine del coronavirus ingrandita al microscopio
Un’immagine del coronavirus ingrandita al microscopio dopo l’ascolto dei Ramones (foto: Fred Murphy – Wikipedia)

Dopo questo importante passo avanti il vaccino è ormai alle porte, ed è già in fase di test da stamattina. Il protocollo di vaccinazione, che si sta mettendo a punto in queste ore, prevede una distribuzione capillare di brani di Al Bano e Romina, Toto Cutugno e altri cantanti melodici italiani, che saranno “iniettati” alla popolazione tramite delle semplici cuffie.

Un giovane paziente sottoposto a una massiccia dose di Michele Zarrillo
Un giovane paziente sottoposto a una massiccia dose di Michele Zarrillo

Per ottimizzare i tempi, e per debellare anche le infezioni più gravi, il governo italiano ha deciso di inviare alcuni cantanti a esibirsi dal vivo nei reparti di malattie infettive dove sono ricoverati pazienti colpiti da coronavirus.

Nella foto i Jalisse si esibiscono allo Spallanzani
Nella foto i Jalisse si esibiscono allo Spallanzani

Ma c’è anche chi non è affatto contento di questa svolta: “Preferisco morire piuttosto che ascoltare quella roba. Con quelle canzoni si diventa davvero autistici“. A parlare è Vittorio Lattanzi, appassionato di death metal e già proclamato leader del nuovo movimento Novax 3 R (Riff, Ritmo, Rutti nei microfoni). “Né io né i miei figli introdurremo nel nostro corpo vaccini che contengono alte dosi di Tiziano Ferro – prosegue Lattanzi – e poi lo sanno tutti che il coronavirus è stato messo in giro dalla lobby dei discografici italiani per vendere la loro musica di merda”.

E adesso occhi puntati sulla seconda serata del Festival di Sanremo in onda stasera; è atteso un picco di ascolti in tutto il mondo, ma in particolare in Cina. Esultano i vertici Rai, che a tempo di record hanno deciso l’introduzione di un coronacanone direttamente nei ticket sanitari.

Eddie Settembrini