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Raitre, Orsini lancia accorato appello contro la censura di Orsini su Raitre

Foto Credits: La7, Piazza Pulita

ROMA – Sono passati vent’anni dal famigerato editto bulgaro con il quale Berlusconi preannunciava la cacciata dalla tv di Biagi, Santoro e Luttazzi, ma l’odiosa pratica della censura non ha ancora smesso di mietere vittime. La più illustre è senza dubbio Alessandro Orsini, che dalle telecamere di Cartabianca, su Rai Tre, denuncia la sparizione di Alessandro Orsini dalle telecamere di Cartabianca, su Rai Tre.

Il saggista sta pagando a caro prezzo le sue prese di posizione verso la guerra in Ucraina. Oltre alla ignobile censura televisiva, contro cui si scaglia disperatamente ogni martedì in diretta televisiva, Orsini non trova nessun quotidiano disposto a pubblicare i suoi articoli. L’assordante silenzio di colleghi e giornalisti verso questa ingiustizia è rotto solo dal coraggioso saggista Alessandro Orsini, che dal suo blog personale sul quotidiano “Il Fatto Quotidiano” lancia un appello perché Alessandro Orsini possa avere un suo blog personale sul quotidiano “Il Fatto Quotidiano”.

Ancora più scandalosa è la sparizione da tutte le librerie e dai listini delle case editrici di tutti i saggi scritti da Alessandro Orsini in 20 anni di carriera. Di quei libri non sapremmo più nulla, senza la temeraria solidarietà espressa dal saggista Alessandro Orsini, che nel libro “Ucraina, critica della politica internazionale” (a soli 15,20 € in tutte le librerie e online) denuncia la sparizione del libro “Ucraina, critica della politica internazionale” di Alessandro Orsini.

Come se tutto questo non bastasse, Alessandro Orsini ha subìto e continua a subire lo stesso trattamento persino sul palcoscenico, con la cancellazione in tutti i teatri d’Italia del suo monologo “Ucraina, tutto quello che non ci dicono“, una tragedia di cui siamo a conoscenza solo grazie al monologo “Ucraina, tutto quello che non ci dicono”, che Alessandro Orsini presenta in tutti i teatri d’Italia, al modico prezzo di 15 euro (20 in “poltronissima prima fila”, NdR).

Gianni Zoccheddu