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Pfizer al contrattacco: arriva vaccino che funziona anche se il braccio è in silicone

NEW YORK – Ha fatto il giro del mondo la vicenda dell’odontoiatra biellese novax che si è presentato in un hub vaccinale con un braccio in silicone per ottenere il supergreenpass senza effettivamente ricevere l’inoculazione. Subito dopo è arrivata la notizia dell’uomo di Seattle che si è presentato nel centro vaccini con un braccio in silicone, è stato smascherato, lo ha gettato via ma sotto aveva un altro braccio in silicone; quindi dell’uomo di Los Angeles che ha indossato un’intera tuta in silicone recuperata da un set dell’ultimo film degli Avengers (scoperto subito perché somigliava troppo a Capitan America), e della donna di Atlanta che ha chiesto che le venisse iniettato il vaccino in una delle sue protesi mammarie, perché non aveva capito tanto bene come funzionava questa truffa.

Il colosso farmaceutico Pfizer, star di questa pandemia, non è rimasto a guardare e sembra sia riuscito in tempi record a fronteggiare anche l’emergenza braccia in silicone. “Abbiamo sviluppato un vaccino che funziona anche se trova una barriera in silicone” ha commentato Albert Bourla, CEO dell’azienda. A quanto pare, il nuovo vaccino agisce sfruttando ancora la tecnica a mRna: una volta iniettato in un “fake arm”, dei liposomi liberano nell’apparato in silicone dell’Rna messaggero che contiene l’informazione che quello in cui stanno inoculando il vaccino è un coglione. “A questo punto, il materiale di cui è composto l’arto inizia a trasudare il farmaco, trasformandolo in una forma che viene assorbita per osmosi dai pori della pelle del furbacchione, che così finisce vaccinato comunque”. Ma quindi resteranno impuniti i furbetti del braccino? “No no – conclude Bourla – a differenza di quello prodotto finora, questo nuovo vaccino contiene EFFETTIVAMENTE metalli e grafene”

Stefano Pisani