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Netanyahu definito “stronzo” da Biden. Il suo staff: “A volte riconosce ancora qualcuno”

Photo Credits: LensGo

WASHINGTON – Segni di ripresa della precaria salute mentale di Joe Biden, che qualche giorno fa avrebbe definito Benjamin Netanyahu “uno stronzo”. “Non solo lo ha riconosciuto – ha spiegato il geriatra personale di Biden, conosciuto come The First Geriatricianma ha pure espresso correttamente la sua qualifica. È un risultato cognitivo molto incoraggiante”.

La cosa sarebbe avvenuta in tre diverse circostanze, segno che non si sia trattato di una coincidenza ma di un reale progresso. Inoltre, Biden si è mostrato lucido anche sulle dichiarazioni di Donald Trump, che ha pubblicamente minacciato gli stati Nato che risultassero insolventi circa le spese militari collettive con le controverse parole: “Incoraggerei Putin a invaderli”. Biden ha commentato questa uscita dicendo che “nessun presidente degli Stati Uniti si è mai inchinato a un dittatore russo. È una cosa stupida, vergognosa, io non lo farò mai, anche perché mi verrebbe il colpo della strega e non sarei più in grado di raddrizzarmi”.

Secondo alcune fonti interne alla Casa Bianca, il merito di questa ritrovata lucidità sarebbe da attribuire principalmente al Gerovital. Il farmaco a cui hanno fatto ricorso dagli anni Cinquanta molti capi di stato, da Kennedy (finché ha potuto) in giù, sta rilanciando la sua reputazione di stimolatore cerebrale anti-age dopo un lungo periodo in cui, a causa del totale esito fallimentare con George W. Bush, aveva rischiato di essere abbandonato (“ma lì non si trattava di senilità, è che lui era proprio nato coglione” sottolineano diversi esperti).

Biden sta facendo massiccio ricorso al preparato a base di procaina, che il suo staff gli mescola correntemente al semolino e gli nasconde nelle mele cotte. E proprio al Gerovital si guarda con fiducia per porre fine alla sanguinosa strage medio-orientale, dato che anche Netanyahu potrebbe infatti trarne beneficio. “Uno che pensa che scatenare una massiccia invasione di terra a Rafah durante un negoziato per liberare ostaggi sia una buona idea, sta chiaramente attraversando la fase aggressiva delirante di una demenza non diagnosticata. Suggeriamo di somministrargli per via intramuscolare Gerovital due volte al dì, quando è distratto, per esempio, mentre si sta masturbando sui video dei bambini di Gaza che saltano in aria” si legge in un memorandum dei Servizi Segreti rivelato dal Washington Post.

Intanto, purtroppo, il tempo stringe. Il premier israeliano ha già confermato che le sue truppe entreranno a Rafah a prescindere da un eventuale accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi (…) e il conflitto rischia di vivere un’ulteriore escalation che lo renderebbe così grave che, secondo gli analisti militari, Ghali potrebbe scriverci su un’altra canzone. Il mondo è col fiato sospeso.

Stefano Pisani

(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box, Giuseppe Lastaria e Dario Cecchini)