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Miliardari di tutto il mondo boicottano escort russe per cinque secondi

È partito per caso il tentativo di boicottaggio che sta facendo scalpore in tutto in mondo. È bastato il post di un ricco petroliere americano, Rich Texan, per accendere l’entusiasmo di molti altri appartenenti all’élite mondiale, che hanno deciso di prendere al balzo l’opportunità di fermare, a odo loro, l’avanzata russa ai danni dell’Ucraina. Dopo il boicottaggio dei libri di Fëdor Dostoevskij, il boicottaggio mondiale all’insalata russa e al moskow mule, e i raffinati giochi di parole come “russare” che diventa “ucrainare”, ora Vladimir Putin si trova a dover fronteggiare una nuova efficacissima azione di sabotaggio nei confronti della Russia.

Bisognava dare un segnale forte – afferma Rich Texan, sessant’anni, capelli bianchi, pistole pronte all’uso, con una piccola grande pecca: in realtà è del Connecticut – quindi ho deciso di intraprendere un’azione che, devo dire, non so se rifarei subito, perché è stata bella forte e ho avuto anche degli scompensi cardiaci derivati da questa scelta. Ma per il bene del popolo ucraino e per dare una svolta a questa sporca guerra, bisognava mettersi in gioco e adottare dolorosissimi ma necessari sacrifici, anche personali. Ebbene sì: ho rinunciato ai servizi di tutte le escort russe a mia disposizione per cinque secondi. Lunghissimi secondi. Giuro…non finivano mai!”.

Il boicottaggio ha lasciato il segno nel gruppo ristretto dei 2153 miliardari che vivono nel pianeta Terra (anche se qualcuno di loro cerca di emigrare da tempo) e che detengono insieme più della ricchezza di 4,6 miliardi di persone. “Certo, qualcuno potrebbe dirci che siamo ricchi da fare schifo e che molti di noi effettivamente fanno molto ma molto schifo – spiega Charles O’ Carforey, miliardario irlandese – e d’altronde qui abbiamo gente che con la pandemia ha raddoppiato il suo capitale, ma facciamo anche cose buone. Tipo il capitalismo. Per me è una cosa buonissima, non so per altri. E poi pensi che io una volta ho persino dato una mano ad un plebeo. Ho ancora i brividi al ricordo”.

Ma boicottare le escort russe, ricordiamo: per cinque secondi, ha lasciato strascichi non da poco nel mondo dei miliardari: “Quando ho scritto questa mia idea nel gruppo whatsapp che abbiamo tra di noi – riprende la parola Rich Texan, molti sono usciti per paura di dover per forza partecipare a quest’azione quasi violenta. Ma altri hanno deciso di esserci per dare un forte segnale contro Putin e chi la pensa come lui, cioè Putin, Putin allo specchio, Putin quando fa le capriole, Putin quando dà da mangiare bocconcini di capo del KGB al gatto, i bot di Putin e i no-vax italiani”.

L’azione di boicottaggio, applicata su scala mondiale, ha portato ad altre iniziative simili per gravità e impatto emotivo. “Alcuni dei miliardari presenti nel gruppo, come un certo Silvio Berl..qualcosa, hanno ipotizzato di mettere in scena dei matrimoni simbolici per protesta contro Putin, ma non è che ci ho capito tanto” – commenta O’Carforey – altri hanno deciso di passare alle escort ucraine, così da non dover sottostare al tempo di inattività e dare un forte aiuto alla causa in termini economici. A ripensarci potevo farlo anche io: quei cinque secondi me li sogno ancora la notte”.

Ma ci potranno essere altre azioni di questo tipo da parte degli appartenenti alla classe più ricca del mondo? “Certo – conclude Texan – abbiamo ideato tante altri metodi di boicottaggio che porteranno Putin a chiedere scusa in mondovisione e in mutande. Come cancellare tutte le serie tv russe dai nostri servizi di streaming, e anche le straordinarie partite del campionato locale, che tutti noi seguivamo sempre con trasporto e attenzione. Altri, invece, hanno iniziato a telefonare al Cremlino facendo pernacchie, infine abbiamo un progetto che vi lascerà a bocca aperta: una produzione hollywoodiana multimilionaria di Masha e Orso in cui i due, dopo aver attaccato l’America, vengono sconfitti da Rambo”.

Davide Paolino