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Band metal crea logo troppo estremo e ora nessuno ricorda più come si chiama il gruppo

Foto Credits: Pxhere

Hardcevia (AN) – Da sempre i gruppi metal estremi di tutto il mondo hanno cercato di utilizzare font illeggibili per il logo della propria band ma in Italia, e precisamente nelle Marche, c’è un gruppo che ha davvero esagerato, al punto di essere sul punto di sciogliersi proprio alla vigilia del loro primo concerto.

Conosciutisi durante il terribile lockdown (che per due mesi ci ha tenuti a casa con acqua, luce, gas, internet e lasagne della mamma) tramite una pagina social che raccoglie annunci di musicisti, i sei componenti del gruppo, tutti marchigiani ma nessuno della stessa provincia (il che rappresenta il primo motivo di mistero che li circonda), da ormai due anni hanno dato vita al loro singolare progetto denominato Frustingus o Fristingus o Bostrengus o Pistringus, una black metal band che fonde il pure norwegian style con le sonorità folk tipiche del saltarello marchigiano in un suggestivo mix tra i Mayhem e la Martinicchia.

Giunti all’attesissimo momento della loro prima esibizione live si trovano quindi a dover preparare la locandina della serata nel classico stile black metal, ovvero logo della band su sfondo nero, locale pessimo senza acqua corrente, data e sito internet. Ed è proprio a causa della locandina che il gruppo ora rischia di frantumarsi.

Nella scelta del nome, avvenuta su Meet, tutti i membri si erano espressi favorevolmente per il dolce tipico dei gelidi inverni marchigiani, uno dei dolci più estremi del pianeta, che ripudia il progresso e tiene vive le profonde radici dell’unica regione italiana che si declina al plurale.

Il batterista, l’anconetano Manuel, conosciuto nell’inner circle marchigiano come ‘Cucchiara de Satana’, che si era occupato della grafica del logo della band, era finito nell’occhio del ciclone tra i membri del gruppo, anche se la realtà pare un po’ diversa, dato che il suo contributo si era limitato a inoltrare la mail ricevuta dal pesarese Marco, il bassista del gruppo, conosciuto nell’ambiente come ‘Nocturnal spalavreccia’, pensando di ripristinare le responsabilità. L’equivoco, però, era ancora più a monte, il fermano Endrio, il chitarrista, più conosciuto come ‘Furmana’, aveva, infatti già registrato il sito e pure la pagina di Spotify col nome del dolce ma utilizzando la pronuncia diffusa nella sua Marca, convinto che fosse quello il nome originario, come del resto avviene da sempre in tutte le altre province, da qui il tardivo e colossale fraintendimento.
Nessuno degli altri componenti della band, a partire dal maceratese tastierista Rocco, detto ‘Mignolo de Jon Lord’, aveva verificato effettivamente l’esistenza del sito perchè alla notizia dell’avvenuto lancio ognuno di loro aveva cercato il nome secondo la pronuncia della propria provincia.

Dopo interminabili ore di discussione e un paio di stage diving, il leader della band, l’ascolano Gary, più noto come ‘Arsura’, propone di rivolgersi alla loro farmacista di fiducia, Annarita, per farsi aiutare nell’interpretazione dei sibillini caratteri e proponendo di utilizzare come nome ufficiale quello che si evincerà dal logo. Purtroppo, nonostante la geniale intuizione del cantante, la strategia non ha trovato soluzioni, ma in compenso sono tornati a casa con sei pacchetti di Zigulì e un sacco di dubbi sulla provincia di provenienza di Vincenzo, l’arpista del gruppo, detto Paccamela per la forma della sua testa.

Vittorio Lattanzi