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Instagram: precipita in un burrone durante la diretta e conquista 83.000 nuovi follower

Photo Credits: Muhammed Ishan

Scarliga (TO) – “Sei un nerd rachitico e ancora vergine capitato per caso nella giungla di Instagram e stai cercando un modo per uscire rapidamente dall’anonimato della tua squallida e inutile esistenza? Beh, di miracoli non se ne possono fare perché non mi sono ancora trasformato in un DIO (no, non sono la versione insolente e sacrilega di Salvatore Aranzulla), ma se ti impegni e segui attentamente alcuni piccoli consigli come quelli che sto per darti durante questa live (link nel primo commento), probabilmente riuscirai a incrementare il numero dei tuoi follower“.

È l’ultimo messaggio di testo pubblicato sui social da Patrizio De Gagliardoni, il 20enne che da due giorni è scomparso nel bel mezzo di una diretta su Instagram mentre si trovava con un amico nei pressi di Scarliga, il comune più alto delle Alpi Graie situato sulla cima del monte Rocciamelone (3538 m.s.l.m.). Il giovane, fan estremo di Salvatore Aranzulla – talmente affascinato dalla trasformazione fisica del suo idolo che per somigliargli in tempi brevissimi aveva ordinato su Amazon 5 chili di Metribolone, lo steroide anabolizzante per bovini e cavalli più potente in circolazione – era sofferente di vertigini dalla nascita e dopo pochi minuti dall’inizio della live si era fermato lungo il sentiero vicino al ciglio di un burrone “per allacciarsi la stringa di una scarpa“, ha testimoniato ancora sotto shock Ermes Figato, l’amico di De Gagliardoni presente durante l’incidente. “Siccome non gli era mai capitato prima” – ha continuato in lacrime – “stava cominciando a leggere sullo smartphone il tutorial ‘Come allacciarsi correttamente la stringa di una scarpa lungo un sentiero vicino al ciglio di un burrone’, trovato come primo risultato su Google e scritto proprio da Aranzulla. Da quel momento non l’ho più visto“. Anche gli unici 2 follower che stavano seguendo la live dall’inizio si erano resi conto che stesse accadendo qualcosa di strano: l’altimetro installato sul cellulare della vittima e visibile durante la diretta aveva cominciato a segnare perdite di quota progressive fino a 40 metri al secondo; inversamente, l’account Instagram del ragazzo registrava un incremento di follower direttamente proporzionale all’avvicinarsi dello stesso alla collisione con la superficie terrestre. Il perito incaricato ha stimato che Patrizio De Gagliardoni e il suo smartphone hanno viaggiato per 40 secondi ad una velocità di circa 300 chilometri orari verso il centro della Terra, ad una media di 2000 nuovi follower acquisiti al secondo.
Nonostante Vigili del Fuoco e volontari del soccorso alpino non siano ancora riusciti ad individuare e recuperare i resti a fondo valle del povero De Gagliardoni, si cominciano a fare supposizioni sulle cause della sua caduta. Si pensa ad una perdita di equilibrio dovuta ad un attacco di panico causato dalle vertigini, oppure ad un mancamento fisico improvviso provocato dall’abuso di steroidi. Si fa largo anche una terza ipotesi tra gli inquirenti che col passare delle ore sembra la più probabile, e cioè che il ragazzo sia stato colto da un attacco di narcolessia proprio mentre, accovacciato sul bordo della scarpata, leggeva il settimo paragrafo introduttivo dell’articolo di Aranzulla.

Quel bisogno irrazionale di mettersi a tutti i costi al centro dell’attenzione cercando situazioni di estremo pericolo questa volta gli è costato caro. In altre due precedenti occasioni aveva rischiato grosso ma gli era andata bene in entrambi gli episodi. Il primo quando, per farsi un selfie estremo sugli scogli, si era recato in pieno inverno sulle coste dell’Oceano Atlantico in Portogallo, rischiando di essere travolto da cavalloni alti 15 metri; il secondo più recente, quando sempre con il suo fedele compagno Ermes Figato si erano presentati ad un comizio di Marco Rizzo travestiti da Gorbaciov ed Enrico Letta.

AGGIORNAMENTO ORE 11:00 – Patrizio De Gagliardoni è stato ritrovato ed è fuori pericolo. Un fulmine lo ha colpito a 5 metri dall’impatto con il suolo e grazie a una violenta raffica di vento proveniente da ovest è planato tra le braccia muscolose di Aranzulla, in un giardino del quartiere CityLife a Milano. Ha perso tutti gli 83.000 follower ma attualmente scrive tutorial in catena di montaggio per conto di Salvatore e nel tempo libero – 15 minuti al giorno – fa il giardiniere di Fedez e di due calciatori di Serie A.

Andrea Canavesi