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Inizia carriera a Football Manager come allenatore dell’Arabia Saudita e viene pagato per davvero

Foto Credits: Creator Image/Bing

NANTES (Francia) – Sembrava una giornata normale per Giovanni X. Alonso, quarantenne dirigente di una multinazionale. Appena giunto a lavoro, aveva salutato i suoi sottoposti con un minuscolo cenno d’assenso del capo (guai a mostrarsi gentile, potevano approfittarne chiedendo persino dei giorni di ferie), raggiungendo a passo veloce il suo ufficio. Ma Giovanni non avrebbe mai pensato che la sua vita stava per cambiare completamente (no, non aveva deciso di puntare tutti i suoi soldi sull’argomento della prossima figura di merda di Giambruno).

Mi ero adagiato sulla mia poltrona di pelle umana, original. Avevo constatato di non avere un cazzo da fare per tutto il giorno (essere dirigenti aiuta) e quindi ho iniziato a giocare a Footbal Manager, il mio videogame preferito. Anche se chiamarlo ‘videogame’ è riduttivo. Diciamo che è più uno stile di vita, una religione, il vero scopo dell’essere umano”, spiega Alonso frustando uno stagista per puro diletto.

Dopo poco è avvenuto l’impensabile: “Visto che ero stato licenziato dalla mia squadra di club, un’onta che non potevo sopportare, mi hanno offerto nel gioco la panchina dell’Arabia Saudita. Lì per lì mi sembrava una stronzata, dove trovo giocatori arabi decenti? Ma poi ho deciso di seguire sia le parole di Matteo Renzi sul nuovo rinascimento, sia gli ideali di Roberto Mancini e quindi ho accettato”.

Da lì, il fatto clamoroso: “Ogni mese, mi sono ritrovato dei bonifici ingiustificati sul conto. Prima mi sono spaventato: le mazzette le ho sempre accettate cash, poi ho constatato che provenivano dall’Arabia Saudita stessa. Mi stavano pagando effettivamente il contratto che avevo nel gioco. Incredibile”.

Non sappiamo se questo sia un metodo per incrementare il turismo in Arabia ma, in ogni caso, dopo che la notizia è diventata virale moltissimi giovani hanno iniziato le proprie carriere a Football Manager con la nazionale saudita. Compreso un certo Roberto Mancini. Chiaramente un omonimo.

Davide Paolino