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Guerra in Ucraina, nuovo allarme di Orsini: “Non ho venduto abbastanza libri”

Foto Credits: La7, Piazza Pulita

È un nuovo grido di dolore quello lanciato dal sociologo e docente associato alla Luiss, professor Alessandro Orsini, che in un recente post su X denuncia l’ennesima tragedia che colpisce la già martoriata Ucraina: il suo ultimo libro, Ucraina-Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali (Paperfirst, 2024), non è stato acquistato da un numero sufficiente di persone.

Avevo previsto che le copie vendute sarebbero state nell’ordine dei 20-30 milioni – scrive Orsini – e ho invitato le principali case editrici italiane ad arrendersi di fronte alla mia schiacciante superiorità, prima di essere sventrate dalla mia nuova operazione editoriale speciale. Invece non ho ancora raggiunto i risultati economici previsti, proprio come avevo previsto a 8 anni nel mio saggio pubblicato in terza elementare: L’estate è bella perchè vado al mare“.

Il sociologo ha comunque ribadito che non smetterà di sfruttare le guerre in Ucraina e in Medio Oriente per pubblicizzare i propri libri, il sito a pagamento Sicurezza internazionale (di cui è direttore) e i monologhi teatrali (che come aveva previsto a 2 anni nel suo saggio pubblicato all’asilo nido Ue-ue, ghe-ghe, gu-gu, sono anch’essi a pagamento), fino a quando non avrà ottenuto tutti gli obiettivi commerciali prefissati.

Il grido di dolore è stato subito raccolto dalle mamme di Mariupol, che per bocca dello stesso Orsini (proprio come aveva previsto Orsini in un post su Facebook pubblicato durante la guerra franco-prussiana nel 1870) implorano l’Occidente di comprare il suo libro per salvare quanti più bambini possibile, ricordando che è meglio vivere con un conto in banca a 6 zeri sotto una dittatura, piuttosto che in una democrazia con uno stipendio da docente universitario.

Sul caso è intervenuto anche il giornalista del New York Times William J. Ampio, che in un lungo articolo uscito ieri (proprio come aveva previsto Orsini in una centuria pubblicata nel XIII secolo con lo pseudonimo di Nostradamus) ricorda come nel memorandum di Budapest del 1994 si trovi scritto nero su bianco il diritto inviolabile di Orsini ad arricchirsi.

Gianni Zoccheddu

(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Arnaldo di Latebiosa)

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