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Covid, medici ottimisti: “Quasi pronta la cura per chi mette la faccina che ride ai post sui morti”

Ridancia (NO) – Finalmente una buona notizia dal fronte medico nella dura battaglia contro il Coronavirus. Sembra infatti che sia stata trovata una cura per gli utenti social che mettono la faccina che ride ai post che parlano dei morti di COVID.

L’annuncio giunge dal gruppo di ricerca dell’UPO (Universita’ del Piemonte Orirentale) di Novara coordinato dal Dott. Gregorio Casa, uno dei maggiori esperti al mondo nella diagnostica di malattie diverse dal lupus, che da mesi studia la diffusione dello smiley in risposta alle notizie tragiche sulla pandemia. Il fenomeno ha iniziato a manifestarsi già all’inizio dell’anno, ma con l’aumento del numero dei morti e dei ricoverati ha assunto ben presto dimensioni inquietanti. Per misurare la diffusione della faccina che ride il Dott. Casa ha persino introdotto un indice specifico, Rha, che misura la percentuale di Haha reaction rispetto a quelle totali e va ad affiancarsi a R0 e Rt, che tutti abbiamo imparato a conoscere in questi mesi. In base ai valori prodotti dall’indice Rha il governo ha deciso di dividere il Paese in zone colorate: al momento tutta l’Italia risulta in zona marrone.

L’UPO ha quindi condotto uno studio randomizzato in doppio cieco e triplo sordo che ha coinvolto oltre tremila persone, con il monitoraggio dei principali valori fisiologici mentre interagivano sui social. Le analisi del sangue hanno rivelato che tutti quelli che avevano messo la faccina che ride a notizie tragiche avevano un eccesso di stronzio nel sangue. In particolare è stata rilevata la presenza dell’isotopo radioattivo stronzio-90, che ha un tempo di decadimento di 280 post. Si ipotizza che questo sia dovuto alla presenza di un virus che ha fatto un salto di specie dagli stercorari, il cui sangue è particolarmente ricco di questo metallo.

I ricercatori hanno verificato che oltre la soglia di 6.66 μg/L nell’uomo si avvertono le prime alterazioni del comportamento, dovute probabilmente all’interferenza sulla trasmissione degli impulsi elettrici ai neuroni. All’aumentare della concentrazione di stronzio il sistema nervoso simpatico diventa antipatico e provoca gesti inconsulti come cliccare la faccina che ride sui post dei morti per COVID, negare l’esistenza del virus e indossare mascherine inneggianti a Trump.

Il gruppo del Dr Casa però sarebbe riuscito anche a trovare un rimedio per questo terribile problema. Uno dei partecipanti alla sperimentazione infatti si era anche proposto come concorrente di Masterchef: prima della trasmissione i suoi valori di stronzio erano tra i più alti esaminati, ma durante le selezioni aveva inserito del ketchup nel ragù alla napoletana, beccandosi una sequenza di pacche sulle spalle da Antonino Cannavacciuolo. Dopo la registrazione i suoi valori ematici erano incredibilmente rientrati nella norma. Il meccanismo di azione deve essere ancora studiato più a fondo, ma è quasi certo che una serie di percosse possa rimescolare gli ioni nel sangue e ridurre lo stronzio in eccesso.

Il Dr Casa ha quindi sviluppato una tecnica denominata BUST (BUd Spencer Therapy) basata su poderose manate sul collo. Il suo gruppo di ricerca sta individuando tutti gli utenti che continuano a mettere la faccina che ride sui post dei morti per COVID: questi saranno quindi convocati nei laboratori dell’UPO, dove per effettuare nel migliore dei modi la terapia BUST è stata ingaggiata la nazionale italiana di rugby.

Andrea Michielotto