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COVID-19, stretta anche in Vaticano: “Preti distanti almeno due metri dai bambini”

CITTÀ DEL VATICANO – “Un’emergenza dalle conseguenze tanto atroci non può che essere opera del Demonio”. Con queste parole don Rocco Balocco, portavoce del PORDIO (Preti Officianti Riuniti Desiderosi Innocenti Orifizi, NDR), ha commentato le draconiane misure che anche la Chiesa Cattolica sta predisponendo per affrontare la crisi provocata dal COVID-19.

Il Vaticano è, infatti, in procinto di emanare una direttiva vincolante, che obbligherà i sacerdoti di tutto il mondo ad adottare un codice comportamentale, sia durante i riti religiosi sia nella vita privata e di coppia. Sebbene ancora in fase di elaborazione, la lunga lista di divieti, ordini e suggerimenti che gli esperti di Gesù hanno stilato è già trapelata al di fuori della Curia romana. Secondo i bene informati, la fuga di notizie potrebbe essere opera di un gruppo di cardinali molto preoccupati dall’effetto Coronavirus: “Il calo di presenze ai nostri eventi ufficiali si aggira intorno al 35%, una perdita di introiti di centinaia di milioni di euro, senza contare che il crollo dell’audience potrebbe spingere Dio, il nostro sponsor più remunerativo, ad abbandonarci”, si mormora nelle stanze vaticane.

Da qui l’urgenza delle contromisure che, allo stato attuale, coinvolgerebbero persino la sacralità di numerosi riti religiosi, come l’Eucarestia, le processioni e le violenze sui bambini. Il contatto fisico dovrà essere evitato il più possibile: tutti i sacerdoti, ad esempio, seguiranno un corso accelerato di tecniche ninja, per lanciare le ostie come stellette shuriken durante la comunione. Anche il contatto indiretto, altrettanto pericoloso per la diffusione del virus, verrà fortemente disincentivato: le acquasantiere saranno colmate di benzina cui verrà dato fuoco, per evitare che i fedeli ci immergano le mani e la stretta di mano in segno di pace sarà proibita; i fedeli potranno, comunque, continuare a bofonchiare a bassa voce quello che hanno sempre pensato della persona a fianco – “Vaffanculo pezzo di merda” – tenendo però la mano davanti alla bocca.

Ma il provvedimento più drastico riguarderà proprio i sacerdoti, che dovranno tenersi ad almeno due metri di distanza da qualsiasi bambino, sia in chiesa, durante la messa, sia in ogni spazio pubblico, e persino in camera da letto. Si tratta di una misura talmente draconiana che potrebbe indurre molti preti alla rivolta, come dimostrano i malumori espressi dal PORDIO: “Se perdiamo la possibilità di entrare in comunione fisica con i nostri angioletti, ci chiediamo cosa rimanga della fede in Cristo – denuncia don Balocco – impedirci di provare il nostro amore verso Dio, attraverso le loro candide terga, significa rinnegare tutto quello che in 2000 anni di storia ha fatto di buono la Chiesa, prima di emanare un tale provvedimento vorremmo invitare i nostri fratelli a ricordare un passo della nostra hit più celebre, il Padre Nostro: Dacci oggi i nostri bimbi quotidiani”.

Gianni Zoccheddu