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Confindustria si difende: “È il reddito di cittadinanza la prima causa del capitalismo”

Foto Credits: Stevepb/Pixabay

Mordor (Sede estiva di Confindustria) – “Non finiremo mai di elencare tutti i disastri che questa assurda mancia elettorale, concepita da un governo durato poi un annetto scarso, ha portato al nostro mondo” – afferma il miliardario filantropo Victor Von Doom – “e siamo contenti che finalmente anche la stampa italiana se ne stia rendendo conto. A Dubai non hanno il reddito di cittadinanza e sono tutti felici, anche i poveri sono felici, perché sanno che non c’è quella misura ignobile a garantire loro un metodo di sostentamento: sanno che se non meritano uno stipendio, non si meritano nemmeno di campare. Questo, è l’esempio da seguire!”.

La cornice di queste dichiarazioni è l’usuale incontro trimestrale dei soci di Confindustria, che quest’anno si è tenuto nella modesta residenza estiva di Carlo Bonomi, a Mordor, nella Terra Oscura. Qui, tra un “sei buche” a golf nel Monte Fato, e una partita a beach volley a Barad-dûr, l’Oscuro Signore… il Presidente dell’associazione degli industriali ha parlato del problema che più affligge gli imprenditori nel 2022: il reddito di cittadinanza.

Come ha specificato il Dottor Von Doom – ha illustrato Bonomi – non siamo venuti qui per criticare l’idea di base sbagliata del reddito di cittadinanza. Sarebbe troppo facile! Siamo venuti qui per dimostrare al mondo intero, cioè all’uno per cento della popolazione mondiale ricca (e se vogliamo essere gentili persino al 99 per cento, di plebei, rimanente) che senza il rdc si vivrebbe molto meglio. Ma molto molto meglio. Persino noi saremmo meno incattiviti con i suddit… con gli infer… con quelli lì, insomma… lo avete capito!”.

Negli ultimi giorni hanno tenuto banco una serie di evidenze scientifiche, emerse da uno studio indipendente finanziato da Confindustria e redatto da un pool di esperti indipendenti appartenenti a Confindustria, che indicano nel reddito di cittadinanza la causa di tutti i mali di questo mondo e di quelli ancora da scoprire, come ha poi enunciato il famoso ricercatore Norman Osborn, stranamente miliardario pure lui.

“Da questa ricerca io e il mio pool di miliardarì abbiamo constatato che il reddito di cittadinanza ha formato non solo nuovi poveri, cioè quelli che non si vogliono far sfruttare nei ristoranti e nei lidi d’estate, ma anche che ha provocato tutta una serie di storture che non avreste mai pensato potessero essere associate a questa insulso metodo di ‘welfare’”, dice Osborn, facendo le virgolette con le dita.

Primo: senza il reddito di cittadinanza l’Italia sarebbe ai Mondiali. Sicuro. Cento per cento. Secondo: il reddito di cittadinanza è il motivo per cui Giuseppe Povia continua a scrivere canzoni, sennò non si spiega come porti a casa uno stipendio con quello che pubblica. Terzo: il film di Morbius e l’ultima stagione di Lost sono colpa del reddito di cittadinanza. Le zanzare? Colpa del reddito di cittadinanza. La pandemia? Ma ovvio! La guerra in Ucraina? Che ne parliamo a fare! Ma non è mica finita qui!”, afferma Osborn creando un attimo di suspense come una navigata attrice di teatro.

Il reddito di cittadinanza ha causato, e ve le elenco, le seguenti tragedie: l’addio di Terence Hill da Don Matteo, il leggero innalzamento delle temperature (perché il riscaldamento globale non esiste), la pasta con la simmenthal, il karaoke, Mario Adinolfi, le sagre di paese, il governo Draghi, il governo Monti, il prossimo governo Meloni (però quello ci fa piacere), i palloni da calcio che vengono bucati dalle vecchiette e persino il capitalismo! Ecco… il reddito di cittadinanza ha portato alla nascita del capitalismo. Prima non c’era – garantisce Osborn accendendosi un sigaro con l’assicurazione sanitaria di un minatore africano- e ora c’è. Magari se eliminate questo assegnuccio mensile, potrebbe sparire anche il capitalismo… non sarebbe una cattiva idea! Voi fatelo, poi vediamo…”.

Teorie rivoluzionarie, quelle scaturite da questo incontro tra gli imprenditori di Confindustria nella bellissima e molto turistica Mordor. A chiudere il dibattito ci ha pensato poi Wilson Fisk, industriale, mecenate, anche sindaco di New York.

Penso che il reddito di cittadinanza sia il male di questo secolo. E eliminarlo, come farei con un certo ragno e un certo diavolo rosso, garantirebbe a noi tutti poveri proprietari di Partita Iva una vita più serena, sapendo che ancora ci sono le vecchie brave persone di una volta, da sfruttare per i nostri interessi…”, afferma Fisk, soffiandosi commosso il naso con lo statuto dei lavoratori.

Davide Paolino