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Cardinale rivela: “Non abbiamo ancora sconfitto il COVID-19 perché anche i virus pregano”

Foto Credits: sari huella

Santiago de Guatemala – Mentre tutto il mondo si interroga su come sconfiggere o almeno limitare la terribile pandemia di Coronavirus, un contributo forse decisivo in questa dura battaglia viene dalla Chiesa Cattolica. Un vescovo sarebbe infatti riuscito a spiegare il motivo per cui tutte le preghiere messe in campo fino a ora dai cristiani non abbiano ancora fermato il COVID-19: anche i virus pregano.

La sconcertante scoperta si deve a Monsignor German Moscones, reggente dell’Arcidiocesi di Santiago del Guatemala, consigliere teologico di Papa Francesco. Questa sembra essere l’unica spiegazione razionale al fatto che gli oltre 14 miliardi di preghiere al mese messe in campo dalla Chiesa, con presunto potere di guarigione variabile da 1 (spezzone di Ave Maria con parole dette a caso da un peccatore impenitente) a 9 (Angelus di Papa Francesco) o addirittura 10 (rosario recitato da Barbara D’Urso e Matteo Salvini), non abbiano rallentato l’epidemia.

Altre ricerche avevano dimostrato in passato la presenza della religione cattolica nel mondo animale: per esempio si era scoperto che i gorilla sono in grado di apprendere il concetto di Dio, o che i gatti credono in una loro versione di Gesù. Mai però si era ipotizzato che anche forme di vita primitive come i virus potessero pregare. Analizzando i virus di COVID-19, alcuni ricercatori della Pontificia Accademia delle Scienze incaricati da Monsignor Moscones, hanno notato che, in alcuni momenti della giornata, questi si dispongono nella stessa direzione ed emettono una particolare frequenza di risonanza che può essere assimilata a una preghiera.

L’effetto delle preghiere dei Coronavirus pareggia quello delle preghiere umane, rendendole quindi inefficaci. I ricercatori però sono riusciti a neutralizzare le giaculatorie virali, grazie a un ingegnoso espediente: una volta amplificata la frequenza di risonanza, ne hanno emessa una in controfase, con lo stesso principio delle cuffie con cancellazione di rumore. Ne è risultato uno stridore cacofonico insopportabile, in pratica un brano di Achille Lauro. In laboratorio l’esecuzione di “Me ne frego” a tutto volume ha cancellato fino al 98% delle orazioni del COVID-19, anche se in un esperimento sull’uomo si è verificato un piccolo effetto collaterale: il dimezzamento delle facoltà intellettive degli ascoltatori. Questo comunque non sembra rappresentare un problema per Don Moscones: il calo delle capacità cognitive infatti ha determinato un aumento uguale e contrario della fedeltà alla Chiesa Cattolica.

Andrea Michielotto