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AstraZeneca rivela: “Ridotto fornitura di vaccini all’Italia dopo aver visto lo spot di Tornatore”

Foto Credits: Screenshot spot

Roma – È guerra aperta ormai tra l’Unione Europea e l’azienda farmaceutica AstraZeneca, rea quest’ultima di aver disatteso gli accordi per la fornitura di vaccini ai paesi europei. A farne le spese anche l’Italia, che vede ridotta la propria quota di vaccini del 60%, e che quindi potrà vaccinare solo gli over 110, cioè tre sardi della Barbagia.

L’Italia ora deve sperare nei vaccini di casa propria, come quello di Reithera che però è ancora in Fase 1, cioè la fase in cui si aggiungono le H a caso nel nome. Una speranza era arrivata nella giornata di ieri quando si era diffusa la notizia di un fantomatico vaccino di Cerignola, che però poi si è scoperto essere solo un delinquente locale che aveva rubato un furgone della Pfizer.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Pascal Seriot, Amministratore Delegato di AstraZeneca, che ha risposto senza peli sulla lingua ad alcune questioni che riguardano il nostro Paese.

“Seriot, in Italia contavamo molto sulle dosi che ci avevate promesso”.

“Promesso? Noi non vi abbiamo promesso niente”.

Ma c’è un contratto!

“Appunto. Se legge bene c’è scritto ‘Faremo del nostro meglio‘. E in questa postilla abbiamo aggiunto ‘Se non ci gira il culo‘. È scritto qui, lo vede?”

No. Siamo al telefono”.

“E allora deve fidarsi. Comunque il motivo per cui abbiamo ridotto la fornitura all’Italia è un altro”.

Quale?

“Secondo i nostri analisti in Italia sono in sensibile aumento quelli che non vogliono fare il vaccino dopo aver visto lo spot di Tornatore”.

Addirittura”.

“Ma lei l’ha visto lo spot?”

Sì”.

“E non le è venuto l’istinto di soffocare la vecchia col cellophane?”

Seriot, ora non esageri...”

“Quello spot è un concentrato di banalità, il solito melenso messaggio italiano basato sul ‘volemose bene’. A me fa venire voglia di uscire di casa senza mascherina e andare a leccare le maniglie dei bagni delle RSA. E le musiche? Ancora con questi cazzo di carillon di Nicola Piovani? Ma non avete altri compositori in Italia?”

No”.

“Ma sì c’è coso, quello di ‘ah-ee-ah-ee-ah’, come si chiama…Morricone!”

È morto”.

“Ah già. Allora ok. Comunque con l’aumento vertiginoso dei No-Vax in Italia a causa dello spot governativo, riteniamo che 3 milioni e rotti di dosi dovrebbero bastarvi”.

E se non fossero sufficienti?

“Se proprio non vi bastano metteteci un po’ di fantasia, siete italiani, no? Per esempio se dalle fiale di Pfizer si è riusciti a ricavare una sesta dose, con un po’ di inventiva se ne ricava sicuramente pure una settima. Vi do qualche dritta: appena vaccinate un tizio, soprattutto se è anziano e con la prostata precaria, fatelo pisciare subito in un bicchiere. Ecco, in quel bicchiere c’è una dose di vaccino supplementare, un po’ filtrato ma è ok. Aspirate con la siringa e avanti il prossimo. Oppure, senta qua: i tir che trasportano le fiale. Quelli della Pfizer arrivano dal Belgio”.

E quindi?

“E quindi le pare che con tutti gli scossoni che subiscono durante il viaggio un po’ di vaccino non esce dalle fiale e non finisce sul pianale?”

Ma le fiale sono sigillate!

“Sì, ma la tappa finale del viaggio è l’hub di Pratica di Mare. E da dove si passa per arrivare lì?”

Da Roma”.

“Esatto”.

Le buche di Roma!

“Bravo. Date retta a me, a fine consegna salite nel retro dei tir con le siringhe e aspirate tutto, escono fuori centinaia di migliaia di dosi”.

Va bene. Però le devo dire che noi italiani un po’ ci siamo rimasti male per questi tagli, abbiamo dovuto rimandare anche la realizzazione delle primule di Boeri.”

“Delle cosa?”

Le primule, i padiglioni a forma di fiore progettati dall’architetto Boeri per la vaccinazione di massa”.

“…”

Signor Seriot?

“Vi tolgo altri due milioni di dosi”.

No, la prego…

“Troppo tardi”.

Eddie Settembrini