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Articolo di Libero scambiato per testo di Junior Cally

SANREMO (IM) – È un Festival nato tra le polemiche che non accennano a diminuire, pur essendo giunto ormai alla quarta serata. Dapprima, la querelle sulle parole sessiste di Amedeo Sebastiani in arte Amadeus (“Diletta Leotta è qui perché è brava e competente”), poi quella sui cantanti esclusi dalla competizione che hanno giurato di farla pagare al conduttore (“Quel naso te lo faccio alla francese”, avrebbe detto uno degli esclusi) e infine quella sulla presenza di Rita Pavone sul palco prima delle 23:00 che spaventerebbe i bambini, secondo il Moige.

Ma il maggior “nemico” dei cosiddetti perbenisti è senza dubbio Junior Cally. Cantautore, rapper, trapper, mascherato, poi no, poi sì, romano, poi no, poi sì, che si è esibito finalmente sul palco del teatro Ariston prima che Elettra Lamborghini tramortisse tutti con il suo twerking composto e morigerato che ha causato solo cinque infarti e trentadue svenimenti nelle prime file.

Di Junior Cally è stato detto di tutto: che è un violento antifemminista, sessista, che avalla la violenza sulle donne e nel tempo libero adora guardare programmi come ‘Dritto e Rovescio‘ di Paolo Del Debbio. E il tutto a causa di un testo del 2018 in cui il rapper romano si metteva nei panni di un violento omicida. Tuttavia, non è sfuggito ai più che, con questa logica, si dovrebbe eliminare dalla competizione anche Marco Masini, che negli anni ’90 cantava testi molto duri contro alcune donne, e I Pinguini Tattici Nucleari per il loro nome osceno.

È una vergogna”, ha tuonato Marcello Foà, presidente della Rai, “fossi il Presidente della Rai non accetterei nemmeno per un attimo di far esibire persone come queste sul palco più prestigioso dell’azienda pubblica, dopo la piazza centrale di Gubbio dove ambientiamo Don Matteo. Se andate a leggere queste oscenità vi renderete conto che ci sono robe assurde come:

Nilde Iotti
Era facile amarla perché
era una bella emiliana
simpatica e prosperosa
come solo sanno essere
le donne emiliane.
Grande in cucina
e grande a letto.
Il massimo che
in Emilia si chiede a una donna

Vi rendete conto? Una paladina della politica italiana trattata come un mero oggetto. Ma non è finita qui. Ci sono cose ancora peggiori come:

“Più maschicidi
che femminicidi
Ultimi dati dalle statistiche:
133 uomini uccisi ogni anno,
mentre le donne sono 128.
Il sesso forte,
in realtà è debole”

“Dove si mette persino in contrapposizione gli omicidi generici che subiscono le persone di sesso maschile con quelli che subiscono in casa, dai loro compagni o mariti o padri, le povere donne. Oppure, ultimo caso perché ce ne sono veramente troppi:

“Patata bollente
la sindaca di Roma
nell’occhio del ciclone
per le sue vicendi comunali
e personali.
La sua storia ricorda
l’epopea di Berlusconi
con le Olgettine,
che finì malissimo”

Dove si permette persino di rovinare il buon nome di Silvio Berlusconi accusandolo di chissà che cosa. Ah, e poi c’è un insulto sessista nei confronti della Raggi, ma vabbè, fa il paio con quelli spiegati poc’anzi”, conclude il Presidente della Rai visibilmente provato.

Ma a chi gli fa notare che in realtà i testi che ha citato non appartengono alle canzoni di Junior Cally ma ad articoli di “Libero”, giornale a tiratura nazionale, il Presidente Foà risponde minimizzando la questione: “Cioè, se quello che ho citato poco fa è sessismo allora in questo Paese ormai tutto è sessismo. Allora pure, che ne so, la Meloni che insulta Rula Jebreal a prescindere sul suo monologo è sessismo, Zeman che dice che le donne devono stare in cucina invece di giocare a pallone è sessimo, Weinstein che ci prova con le attrici mò diventa sessismo, Achille Lauro che si presenta con quella tutina sul palco e il minipacco è sessismo, secondo me state facendo tanto casino per nulla”.

Ma giuro”, promette e conclude solennemente Foà, “che andrò dal Presidente della Rai a chiedere spiegazioni di tutto questo. Fossi l’ultima cosa che faccio da Presidente della Rai”.

Davide Paolino