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Turista albanese si finge immigrato irregolare per tornare a casa gratis

Photo Credits: Postcrosser Sukhjinder

Tira (NA) – Un increscioso incidente diplomatico si è verificato in questi giorni sulla rotta Italia – Albania. Un turista albanese in visita nel Belpaese, non avendo i soldi per tornare a casa, si sarebbe finto immigrato irregolare per essere imbarcato gratis su una nave militare ed essere spedito al porto di Shengjin.

Si tratterebbe di un nipote di Igli Tare, ex calciatore ed ex direttore sportivo della Lazio. Mili Tare – questo il nome del ragazzo – era giunto in Italia per visitare il campo sportivo di Formello, che per anni era stato teatro delle gesta atletiche del celebre zio, ma aveva approfittato dell’occasione per visitare Napoli.

Il giovane è un fervente cattolico – grazie agli insegnamenti di un altro suo parente, Al Tare, reggente dell’Apostolato di Valona – e da sempre grande appassionato di presepi. A San Gregorio Armeno si è quindi trovato nel suo personale Paradiso, come La Russa di fronte a un lecca lecca a forma di busto di Mussolini a grandezza naturale, e ha presto esaurito tutti i soldi che aveva con sé per comprare statuine di pastori, Re Magi, Anna Oxa, Raffaella Carrà, Claudio Lotito e Diego Armando Maradona.  

Ritrovatosi senza soldi per tornare a casa, ha avuto un’illuminazione, dopo aver sentito in TV del nuovo servizio di traghetti per l’Albania istituito dal Governo Meloni: fingendosi immigrato irregolare sarebbe potuto tornare a casa gratis! Ben presto però si è reso conto che essendo bianco, cattolico, perfino eterosessuale (malgrado sia un fan di Raffaella Carrà), non aveva troppe speranze di essere imbarcato.

Ha quindi pensato bene di darsi una nota di colore: ricordandosi di quando sua cugina Imbellet Tare si divertiva a truccarlo quando erano bambini, Mili è entrato in una profumeria e, con la scusa di provare un fondotinta, si è procurato un incarnato da nordafricano, quindi è entrato all’Antica Pizzeria Da Michele chiedendo del cous cous e si è inginocchiato davanti alla porta di ingresso pregando in direzione della Mecca.

Matteo Salvini, da buon ministro delle Infrastrutture, con l’Italia paralizzata da ritardi, scioperi e disservizi dei mezzi pubblici, si è precipitato in zona con mezzi privati per difendere i confini e occuparsi tempestivamente del problema, comunque non prima di aver ordinato due margherite.

Mili quindi è stato prontamente imbarcato su una nave della Marina Militare, la fregata Pagapantalone, che – per circa 300mila euro che i contribuenti italiani sono felici di pagare – ha portato lui e altri 8 passeggeri in Albania. Per tutto il viaggio non ha potuto fare a meno di sorridere al pensiero di aver architettato un piano così raffinato per cui Mili Tare torna a casa con la Marina Militare.

Una parte del piano comunque è fallita. Mili infatti voleva tenere l’intera vicenda nascosta alla sua famiglia, ma non aveva tenuto conto del fatto che un altro suo zio è sempre informato in tempo reale di tutto ciò che accade, essendo un agente dei servizi segreti albanesi: Depis Tare.

Andrea Michielotto

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