Roma – A meno di una settimana dal Santissimo Capitalistico Natale una nuova tassa prodotta dal governo che doveva abolire tutte le imposte e i balzelli potrebbe rovinare le notti di tantissimi italiani.
Nella manovra finanziaria, infatti, sorprende l’ingresso di una tassa di due euro per ogni spedizione effettuata su suolo nazionale, una misura che provocherebbe un’entrata nelle casse dello Stato di 122,5 milioni di euro nel 2026 e di 245 milioni di euro sia nel 2027 che nel 2028. Somme ingenti, sì, ma forse di molto inferiori ai soldi che il fisco italiano ha fatto risparmiare ad Amazon concedendo un accordo sui mancati versamenti IVA del colosso americano (a conti fatti 2 miliardi e 277 milioni di risparmio, quello che Bezos guadagna in un quarto d’ora, insomma).
Il Premier Giorgiə Meloni ha però difeso l’iniziativa del Governo precisando su alcuni punti: “Primo: non stiamo parlando di una tassa ma di un contributo non volontario da parte dell’utilizzatore finale”, spiega mentre porta la mano destra alla bocca nella famosa posa della ‘mano a cucchiara’.
“Secondo: è ovvio che dobbiamo introdurre delle misure non gentili nei confronti della popolazione, ma se lo facciamo è pur sempre per colpa della sinistra che continua a governare in modo PESSIMO questo Paese, anche se da tre anni ci siamo noi. Ma si sa che ‘sti comunisti, so’ così!”.
“Terzo”, continua il premier Giorgiə Meloni, “dovevamo scegliere a chi far pagare ‘sti soldi: ad Amazon che so simpatici miliardari o a una massa di poveracci che comprano i vestiti a tre euro su Vinted? Eh? Ma è ovvio che i poveracci ‘so ‘dde ‘ppiù, no? E annamo!”.
“E quarto… se fai risparmiare a qualcuno, qualcun altro li deve da pagà ‘sti soldi, no? E vedi che c’ho sempre ragione io?”, conclude il premier sempre più soralellizzato.
Davide Paolino
