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Sviluppatori di Immuni ringraziano Dazn: “Ora l’app più odiata è la loro”

Elaborazione grafica: S. Pisani

LOCALITÀ SEGRETA (LOC. SEGR.) – Grande festa in casa Immuni. L’indice di gradimento dell’app sanitaria ha frenato la caduta libera che durava da mesi: con l’inizio del campionato di calcio, gli italiani hanno una nuova app più odiata, l’app Dazn.
“Con i recenti problemi dello streaming delle partite, Dazn ha ricevuto milioni di messaggi di reclamo infuriati, eppure è strano, non ci aspettavamo che il tifoso di calcio italiano fosse così irascibile, siamo molto sorpresi” hanno commentato i vertici del DAZN Group.

Immuni, che era stata lanciata per favorire il tracciamento dei contagiati Covid avvisando l’utente di essere entrato in contatto con un positivo, era caduta rapidamente in disgrazia. Scaricata da pochissimi, accusata di essere un’app da Germania Est da chi non sapeva nemmeno dove fosse la Germania Est, è parzialmente ritornata in auge perché usata per ricevere il greenpass, dopo essere stata a lungo usata come app con cui ci si esercitava a disinstallare le app inutili.
“È stata un’app nata sotto una cattiva stella – racconta con rammarico uno degli sviluppatori -, dovevamo capirlo subito, i segnali di fallimento c’erano, primo tra tutti quello di aver ricevuto l’avallo del Governo Conte”.

Di Immuni si sa che è stata realizzata dalla società Bending Spoons, ma tutto il resto è diventato segreto di stato. “Gli sviluppatori sono entrati in un programma di protezione governativo e ora vivono sotto falso nome in una località segreta, costantemente con naso e baffi finti” dichiara un membro del COPASIR. Sembra che uno degli sviluppatori abbia ricevuto email minatorie, un altro è stato aggredito sotto casa, un altro ancora si è addirittura ritrovato iscritto su Clubhouse.

Ora che Dazn sta avendo tutti questi problemi, i papà di Immuni potrebbero però iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel, mentre quelli di Dazn devono correre ai ripari. Eppure l’avventura di Dazn e della Serie A era partita sotto ottimi auspici, come dimostra la recente impennata nei Google Trends italiani delle ricerche Giorgia Rossi nuda” e Diletta Leotta e Giorgia Rossi pornolesbo lotta nel fango”. Il gruppo internazionale di servizi di streaming online sta comunque già pensando alle contromosse per il mercato italiano. Tra le novità in arrivo, il “guasto selettivo” dello streaming, che andrà in fermo immagine solo quando sarà inquadrato il culo di Diletta Leotta e l’aumento della cubatura del seno di Giorgia Rossi.

Stefano Pisani