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Stati Generali, Renzi propone scudo legale anche per gli imprenditori che frustano i dipendenti

Villa Pamphili – Entra nel vivo la kermesse degli Stati Generali, evento fortemente voluto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per mettere a punto la strategia economica per la ripresa. Dopo le giornate introduttive di sabato e domenica, con la sfilata degli ospiti europei e dei commessi addetti al catering, i protagonisti della politica cominciano a mettere sul piatto i loro progetti per aiutare le categorie di cittadini più segnate dalla crisi: dagli imprenditori agli industriali, passando per i capitani d’impresa e i dirigenti d’azienda, senza dimenticare gli uomini d’affari.

Le prime proposte arrivano da Vittorio Colao, capo della task force istituita dal governo per la ricostruzione economica post pandemia. Nel suo intervento Colao ha prima illustrato i punti del rapporto stilato negli ultimi mesi. Le misure suggerite riguardano tutte le fasce sociali: sgravi fiscali per gli imprenditori, condoni fiscali per gli imprenditori, scudi giudiziari per gli imprenditori, abolizione delle tasse di successione per gli imprenditori e premi in gettoni d’oro per gli imprenditori. Il manager ha anche colto l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa rispondendo, a chi lo accusava di essere smaccatamente sbilanciato a favore degli imprenditori, di non aver mai avuto in mente di inserire nel rapporto lo Ius primae noctis per gli imprenditori.

Ma a controbilanciare le proposte di Colao ci pensa il successivo intervento, quello di un politico sempre attento alle classi più deboli: Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha voluto dapprima spronare il governo ad aumentare gli sforzi ed essere più coraggioso nelle misure da adottare: “L’Italia ha bisogno di un cambio di passo per dare ristoro a coloro che più soffrono i morsi della crisi economica. Ci sono imprenditori che non arrivano nemmeno a riempire di buste della spesa il suv parcheggiato sul marciapiedi, quando vanno a fare shopping. Non possiamo far finta di non vedere il loro disagio, o peggio, trattarli come se fossero dei semplici operai o disoccupati. Per far ripartire uno dei settori fondamentali del nostro paese, quello del lusso, è necessario rafforzare le misure in campo, come quella dello scudo legale per gli imprenditori in caso di focolai di covid all’interno delle aziende. Se vogliamo che tornino gli investimenti privati nei settori dell’industria e dei servizi dobbiamo incentivare la produttività, per questo propongo che l’immunità giudiziaria sia allargata anche ai datori di lavoro che frustano i propri dipendenti per farli lavorare più in fretta”. L’ex presidente del Consiglio ha anche colto l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa, rispondendo a chi lo accusava di essere sempre stato, durante la sua carriera politica, smaccatamente sbilanciato a favore degli imprenditori: “Non ho mai avuto in mente di inserire nelle mie proposte lo Ius primae noctis per gli imprenditori”.

Nei giorni successivi vedremo se il governo accoglierà queste proposte, ma il premier ha già fatto sapere che la discussione dovrà essere più ampia e includere altre categorie nelle fasce deboli da aiutare, avvertendo che oltre agli incentivi agli imprenditori si dovranno studiare misure per gli industriali, i capitani d’impresa, i dirigenti d’azienda, senza dimenticare gli uomini d’affari. “Una idea – anticipa Conte – potrebbe essere quella di allargare l’immunità legale ai datori di lavoro che minacciano i dipendenti facendo loro trovare una testa mozzata di cavallo ai piedi del letto, in modo da aumentare la produttività”. Il presidente del Consiglio ha voluto comunque precisare che il governo non ha mai avuto intenzione di inserire tra le proposte lo Ius primae noctis per gli imprenditori.

In mattinata c’è stato spazio anche per una sorpresa: nonostante la scelta del centrodestra unito di non partecipare agli Stati Generali, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha voluto inviare un breve video messaggio nel quale, dopo aver salutato e augurato buon lavoro ai partecipanti, ha aperto uno spiraglio verso una possibile collaborazione: “Com’era quella cosa dello Ius primae noctis?”.

Gianni Zoccheddu