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Spot Parmigiano, spunta video integrale: per il latte viene munta la moglie di Renatino

Roma – Non si placano le polemiche sullo spot del Parmigiano Reggiano, accusato in queste ore di mostrare una concezione del lavoro che sembra uscita da un romanzo di Dickens o da un film di Ken Loach. O addirittura dal Jobs Act.

Secondo le critiche, le finalità dello spot risultano poco comprensibili, a partire dall’opportunità di dare al protagonista il nome di uno dei boss della Banda della Magliana. Il Parmigiano Reggiano è un prodotto che si vende ovunque nel mondo, e senza far ricorso a una promozione basata sulla retorica della dedizione al lavoro. Ma evidentemente qualche indagine di marketing ha segnalato all’azienda una fetta di mercato ancora da acquisire tra i simpatizzanti del Ku-Klux-Klan, solo così si spiega la realizzazione di uno spot che rasenta l’apologia dello schiavismo.

Ad allargare la polemica, in queste ore, alcune voci circa l’esistenza di un video integrale – con protagonisti Renatino e la sua famiglia – che l’azienda ha subito provveduto a far sparire da ogni piattaforma. Ma noi siamo riusciti a recuperarlo nel dark web e l’abbiamo guardato per voi.

Nel filmato ci sono scene tagliate dalla versione definitiva che mostrano ancora meglio l’amore che Renatino nutre verso la sua azienda. Per esempio, in una scena si scopre che a trasportare le pesantissime forme di parmigiano per distribuirle ai rivenditori è lo stesso Renatino con le sue possenti spalle. “Prima andavo a piedi, ora mi hanno comprato un monopattino elettrico grazie al bonus statale – dice l’uomo nello spot – e io sono felice così”. E ancora: “Quando finisco in anticipo il mio lavoro nel caseificio mi dedico alla raccolta del cotone nel campo dei proprietari. Solo a tarda sera torno a casa per passare qualche minuto con mio figlio Django”.

Un’altra scena tagliata è quella in cui viene chiesto all’uomo se fosse mai stato a Parigi. Nella versione ridotta lui fa semplicemente no con la testa, ma nella versione integrale aggiunge anche “Tanto i formaggi francesi fanno schifo al cazzo”, battuta che scatena l’applauso dei presenti, con Stefano Fresi addirittura commosso fino alle lacrime. La scena è stata eliminata perché giudicata un filino sopra le righe.

Ma la parte davvero scioccante è quella in cui viene mostrata la fase della produzione del latte che verrà poi lavorato per ottenere il formaggio. Nello spot, Stefano Fresi invita i ragazzi nella stalla adiacente al caseificio. Qui si vede una donna sdraiata su una balla di fieno. Di fianco a lei un uomo che le strizza energicamente i capezzoli. “E lei chi è?”, chiede uno dei ragazzi. “Lei è Sabrina, la moglie di Renatino – risponde Fresi – offre il suo latte per produrre il formaggio, e fa questo 365 giorni all’anno”. “Sei una grande” dice una delle ragazze. “No, sono due grandi”, ribatte Fresi indicando le mammelle della donna e scatenando l’ilarità di tutti.

Poi lo spot si avvia verso un finale agrodolce.

– “Ma almeno hai degli amici, Renatino?

– “Certo, sono molto amico di Mohamed, il ragazzo dello spot Amazon, anche lui felicissimo del suo lavoro. Spesso ci vediamo insieme al tizio della Conad, vi ricordate? Quello che lavora anche di notte invece di fare sesso con sua moglie”.

– “E cosa fate?

– “Niente, pippiamo cocaina, chiamiamo tre mignotte che scopiamo in modo compulsivo e senza alcuno slancio emotivo, poi tiriamo fuori la vodka e beviamo fino a svenire”.

– [Voce fuori campo] “Stoooop. Ok questa la tagliamo”.

Eddie Settembrini