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Scuola, sì del PD a crocifissi alti 3 metri che fungano da pilastri anticrollo

Scuola, sì del PD a crocifissi alti 3 metri che fungano da pilastri anticrollo - Lercio

CRIS (TO)  – “Prenderemo due piccioni con una fava, la fava di Gesù!” È questo l’entusiastico annuncio con cui il deputato del Partito Democratico Peppino Leccapreti ha presentato un disegno di legge per introdurre nelle scuole crocifissi alti tre metri che funzioneranno anche come piloni reggi soffitto, per evitare crolli e incidenti.

Da giorni il tema dei crocifissi nella scuola pubblica è tornato d’attualità nell’agenda politica di tutti i partiti, provocando l’ennesimo scontro tra i laici di centrosinistra, favorevoli a mantenerli, e i laici di centrodestra, favorevoli a mantenerli. Ma quello delle figure religiose nelle aule non era l’unico aspetto in discussione. Sono anni infatti che il Censis lancia allarmi sullo stato degli oltre 41.000 edifici scolastici statali: 9.000 strutture hanno gli intonaci a pezzi, in 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture, ma sopratutto 3.600 sedi necessitano di interventi sulle strutture portanti, che significa quasi una scuola su dieci a rischio crollo.

Fino ad oggi i problemi strutturali erano però giustamente passati in secondo piano, di fronte alla indispensabile presenza nelle aule dell’immagine sadomaso di un uomo seminudo che sgocciola sangue da tutto il corpo, inchiodato agli arti, con una corona di spine in testa e un fianco squarciato. In futuro però si potrà coniugare l’utilità e necessità della Santa Croce con la più frivola volontà di salvare la vita a qualche studente. Il deputato PD ha trovato la quadratura del cerchio con la proposta di dotare ogni scuola di crocifissi alti fino al soffitto – laddove necessario anche più di uno per aula – che sorreggeranno gli eventuali soffitti cadenti.

Leccapreti, parlamentare padovano di 54 anni, proviene dall’area centrista del PD e prima ancora dal mondo dell’associazionismo cattolico (in gioventù è stato responsabile del gruppo scout ‘I cinghiali di Dio’). Ai giornalisti ha spiegato che da tempo segue con preoccupazione i problemi legati al mondo della scuola: “Tante volte mi sono fermato a pensare ai rischi che corrono, in caso di crollo, i poveri piccoli crocifissi di 10-20 centimetri appesi nelle nostre aule scolastiche. Potrebbero finire sotto le macerie e, a meno che qualche bambino non faccia loro da scudo con il proprio corpo, restare sepolti per sempre. Tutto ciò è inaccettabile, per questo vogliamo rendere più sicure le nostre scuole. Certo – ammette – qualche adolescente delle medie o delle superiori potrebbe sentirsi a disagio di fronte ai fantastici addominali di Gesù in bella mostra in classe, ma siamo sicuri che le ragazze apprezzeranno con sguardi languidi e ammiccamenti”. E a una domanda su eventuali traumi psicologici dei bambini più piccoli, di fronte alla statua gigante di un uomo torturato a morte, Leccapreti risponde piccato: “I giovani sono importanti nessuno lo mette in dubbio, ma dobbiamo prima pensare ai crocifissi, perché rappresentano il futuro del nostro Paese

Gianni Zoccheddu