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Sanremo 2022: le pagelle di Lercio di cui nessuno sentiva la mancanza

Foto Credits: Screenshot Rai

PRIMA SERATA

Modà – Quest’anno non sono in gara. Grazie. Voto 10

Rkomi – Un testo profondo o almeno così dicono quei tre che hanno capito le parole. Voto 4

Noemi – la sensazione è che il microfono sia di un volume troppo basso rispetto all’orchestra, ma non siamo sicuro perché stavamo dormendo. Ci ridesta con il suo acuto. Voto 6.

Michele Bravi – Non deve ingannare la somiglianza con Scialpi: è molto peggio. Voto 5

Massimo Ranieri – Prima di giudicare la sua canzone, attendiamo l’esito della datazione al carbonio-14. N.G.

Mahamood & Blanco – La speranza è che la camicia trasparente di Blanco possa essere utilizzata da Noemi prima della fine del Festival. Voto 7 

Dargen D’Amico Il suo completo rosa scatena le proteste del sindacato di Polizia. Indossa i calzini per la legalizzazione della cannabis attirando subito le simpatie di Ornella Muti. Voto 9

Giusy Ferreri – Arriva in quota Francesco Renga, o canta uno o canta l’altro sul palco sull’Ariston. Il suo pezzo non delude considerando le aspettative di un testo scritto da Takagi e Ketra. Voto 6+ ma solo se promette di non farne un altro tormentone estivo.

Ana Mena – Canzone che sembra uscita da una balera del Kosovo degli anni ’70 in un misto di musica neomelodica e tormentoni estivi. Ingannevole il titolo “Duecentomila ore” in realtà sembra ne duri trecentomila. Voto 3

Yuman – Pantaloni su misura per un elefante e scarpe di 27 chili ciascuna non sono sufficienti a far distogliere l’attenzione sul pezzo. Voto 6.5

I Rappresentante di lista – Cercano di arruffianarsi la platea dei boomer con una orrenda imitazione dei capelli di Mirko dei BeeHives. Voto 5

Achille Lauro – Nessuno degli invitati voleva andare al suo battesimo e lui li costringe così. Voto 0.

Gianni Morandi – Canzone allegra che ha il merito di distrarre il pubblico dalle preoccupazioni di questa epoca, come la guerra in Vietnam e il terrorismo delle Brigate Rosse. Ah no, aspe’…comunque voto 6 


Fiorello – omaggia la rielezione di Mattarella con battute di sette anni fa. Voto 4 e mezzo 

Amadeus – Conduzione impeccabile, ritmo coinvolgente, un vero trascinatore. Scusate, stavamo guardando una replica dei Soliti Ignoti. Voto 6

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SECONDA SERATA

Sangiovanni. Che dire della sua canzone? Niente. Voto 3

Truppi – Bella mise (pronuncia: misz). Se la prossima volta ti vuoi anche grattare i coglioni e ruttare non ti trattenere, fai come se fossi a casa tua. Voto 5

Le Vibrazioni – Avete presente il rock classico, quello ben suonato, che è presente nei libri di storia della musica? Neanche loro. Voto 4

Emma Marrone – Fa dirigere l’orchestra a Francesca Michielin per impedirle di ricevere l’ennesimo mazzo di fiori ma non ci riesce. Voto 5

Matteo Romano – Non era facile esibirsi a Sanremo dopo aver vinto pochi mesi fa lo Zecchino d’Oro. Voto 7

Iva Zanicchi – Forse non vincerà Sanremo, ma la sua canzone potrebbe diventare una hit nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Voto 4

Ditonellapiaga e Rettore – La Redazione di Lercio ha apprezzato tantissimo questa canzone ma forse è solo questione di chimica. Voto 8

Elisa – Pezzo veramente speciale: ascoltarlo ad alto volume provoca gli stessi sintomi della variante Omicron. Voto 6

Fabrizio Moro – Ah, era in gara? Voto: N.G.

Tananai – Il suo nome non è neanche palindromo. Inutile. Voto 4

Irama – L’anno scorso era stato fermato dal Covid, quest’anno purtroppo no. Apprezzabile il suo maglione realizzato all’uncinetto da una nonna pigra. Incompleto. Voto 5

Aka 7even – Il suo nome fa pensare all’AK-47. E anche la sua canzone. Voto 7even

Highsnob e Hu – Scusate, non abbiamo ascoltato la canzone perché stavamo cercando di ricordarci in quale episodio di Star Trek li abbiamo visti. N.G.

Lorena Cesarini – La cosa che ci sconvolge non è che sia la prima ragazza di colore a condurre Sanremo ma che abbia studiato recitazione. Voto 6

Checco Zalone – Il pezzo sull’omofobia più omofobo di sempre suscita il plauso sia di Adinolfi sia di Lorenzo Tosa. Voto Boh!