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Salvini sbaglia a redigere comunicato ed estende il limite dei 30km/h a tutta la rete autostradale

Foto Credits: Lercio

Sasso Marconi – Brutto momento questa mattina per Matteo Salvini (sebbene non brutto come quello vissuto anni fa nel trovare un piatto di insalata sui suoi profili social per opera di una banda di hacker) durante una delle sue perlustrazioni in giro per l’Italia per inaugurare qualche opera commissionata da altri.
Poco prima di arrivare nei pressi dell’ostile Bologna, infatti, l’auto del vicepremier è stata fermata da una volante della polizia per evidentissima violazione dei limiti di velocità.
L’autista dell’auto blu ha immediatamente provato a giustificarsi: “Ma come, eccesso de velocità? Stavo annando ai canonici 130, più 150 de usuale tolleranza ministeriale“.

Di fronte alla ferma volontà dell’agente Otello Celletti di non retrocedere dalla decisione sulla contravvenzione, è intervenuto Salvini stesso affacciandosi dal finestrino del sedile posteriore: “Ma lei lo sa chi sono io? Sono il ministro delle Infrastrutture, mi occupo di strade, di ponti, di dighe, di porti, di gallerie, di grandi opere. Proprio adesso sto andando a inaugurare il rifacimento dell’aiuola di San Lorenzo Isontino in provincia di Gorizia“.
Lo so, dottore, ma vede, qui il limite è di 30 km orari?
Su questo tratto di autostrada?
No, dottore, su tutti quelli d’Italia
E chi l’ha deciso?
Beh, lei“.

Salvini ha quindi chiamato i suoi sottosegretari Galeazzo Bignami (FdI) e Edoardo Rixi (Lega), che non sono due personaggi usciti dalle strisce delle Sturmtruppen o da una versione distopica dei Mille di Garibaldi il cui scopo, invece di unire l’Italia, è dividerla, ma reali collaboratori del ministero.
Bignami, in questi giorni particolarmente intrattabile a causa della dieta cui si sta sottoponendo perché invitato a un nuovo addio al celibato cui vuole partecipare risfoderando la divisa che l’ha reso famoso ma che ora gli sta un po’ stretta, ha ammesso che aveva capito che la misura valesse solo per l’Emilia Romagna e che fosse una decisione di quel comunista di Bonaccini appoggiato da quel bolscevico di Lepore, i quali col cazzo che vedranno un euro per i danni dell’alluvione, poi si è rimesso a sgranocchiare la sua carota.
Rixi, più mansueto, nonostante l’aspetto di uno che si pettina con un rastrello, ha confidato che, quando gli è stato riferito che l’ordine esecutivo di estensione del demoniaco limite di velocità felsineo all’intera rete autostradale proveniva dal capo in persona, non si è stupito più di tanto perché nella Lega lo sanno tutti che il segretario non è che sia proprio una cima ma che al momento non hanno davvero un cazzo di nessuno per sostituirlo.

Solo dopo diverse ore si è arrivati alla spiegazione della misteriosa decisione: il titolare del MIMS, cioè Salvini, stava lasciando un biglietto a un suo collaboratore per suggerirgli di cercare con solerzia di procurargli una visita in qualche altro pastificio, dopo il successo unanime con la Rummo, ma, invece di scrivere “Per farmi arrivare a destinazione tenta, subito, tutte le vie“, ha appuntato “Per farmi arrivare a destinazione trenta, subito, tutte le vie“, al che il solerte funzionario ha eseguito l’ordine con estremo zelo, diramando immediatamente la comunicazione del brusco calo dei limiti di velocità su tutte le strade della rete italiana, autostrade comprese.

Al momento non sappiamo se sia stata ripristinata la normalità viaria, quello che possiamo dire con certezza è che Salvini e la sua crew (comprese le europarlamentari Susanna Ceccardi, Isabella Tovaglieri e Silvia Sardone, cui evidentemente avanza un sacco di tempo libero nonostante il loro indefesso impegno profuso a Strasburgo) non smettono ancora di lesinare pesanti attacchi contro tutti quei comuni che hanno introdotto il fatidico limite dei 30 km perché sono impregnati di subdola ideologia di sinistra, tipo Treviso, il cui sindaco era stato eletto in una misteriosa lista dalla sigla LSP (che forse sta per Limiti, Spineli e Patrimoniale).
C’è da dire, comunque, che non sono mancati diversi sostenitori dei 30 km/h in autostrada, a partire da tutti quelli che ogni giorno percorrono il tratto di A14 tra Pedaso e Grottammare: “Non eravamo mai riusciti ad andare così forte!“.

Augusto Rasori

(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box, Giuseppe Lastaria e Dario Cecchini)