ROMA – È ufficiale: Claudio Ranieri è il nuovo amministratore del condominio al civico 275 di via Torrevecchia a Roma. L’ex allenatore giallorosso ha firmato un biennale (con opzione per il terzo anno) con gli abitanti di uno dei palazzi più litigiosi della Capitale. L’ambiente è talmente stressante che l’ultimo amministratore ha preferito trasferirsi a Kiev per gestire un Bed&Breakfast.
“Ranieri è l’unico in grado di normalizzare un condominio spaccato come questo – dice ai nostri microfoni la signora Adele del terzo piano – credo ci metterà poco a cambiare le teste di noi condomini e a creare un gruppo in grado di raggiungere gli obiettivi. Che nel nostro caso sono terminare le riunioni senza menarci a sangue e far cacare i soldi allo stronzo moroso del piano terra”.
In effetti Claudio Ranieri si è ritagliato il ruolo di uomo della provvidenza: dopo aver preso la Roma dal fondo della classifica e averla portata quasi in Champions League, a lui si era rivolto anche il presidente Gravina per evitare che la Nazionale italiana di calcio salti il terzo mondiale consecutivo, evento che la porterebbe al primo posto nel ranking delle figure di merda. Ma il tecnico ha detto no. E dietro questo rifiuto, ora si è capito, c’era proprio il pressing degli abitanti di via Torrevecchia 275.
“Avevo promesso a mia moglie che sarei andato in pensione – rivela un emozionato Ranieri durante la conferenza stampa indetta nel locale lavatoio dell’edificio – ma per me era impossibile direi di no a un condominio romano. Così come faccio fatica a rifiutare qualsiasi offerta proveniente da questa città: infatti sto valutando anche altre proposte, come la gestione di una panetteria in crisi in zona Marconi e la guida di una parrocchia di Centocelle“.
Ora c’è attesa per la convocazione della prima assemblea. Tra i punti all’ordine del giorno, da quanto trapela, ci sarebbe una proposta dello stesso Ranieri: sostituire i condomini più rompicazzo con altri presi in prestito secco da un comprensorio dei Parioli.
Eddie Settembrini