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Repubblica dichiara: “Smetteremo di inventarci i virgolettati nei titoli”. Ma non l’hanno mai detto

Foto Credits: indeciso42

Iper(Uranio) – Abbiamo domandato al quotidiano la Repubblica come mai da qualche tempo nei titoli dei suoi articoli compaiano virgolettati che non sono mai stati detti. La risposta non ha tardato ad arrivare, perché ci ha risposto al telefono Gaia Rasputin, la portavoce del giornale.

Intervistore: “Come mai scrivete delle frasi che non sono mai state pronunciate? Qualcuno potrebbe credere che siano state dette davvero!”
Portavoce di Repubblica: “Da quando abbiamo iniziato a inventarci le dichiarazioni che compaiono nei titoli, i nostri quotidiani vendono il 42% in più!”.

I: “In base ai numeri divulgati da Audipress, questo aumento del 42% pare campato in aria. Ma a prescindere da questo, perché mentire?”
P: “Forse questo dato le sembra campato in aria perché non conosce bene la matematica. In realtà sono almeno 5 anni che Repubblica ha adottato una tecnica di matematica e lessico creativo, questo ci permette di piegare quelle comunemente note come “regole” o anche solo “pratiche di buona condotta giornalistica” ai nostri interessi. Noi creiamo dei nuovi assiomi, ma anche dei nuovi verbi, delle nuove parole, dei nuovi modi di dire e li immettiamo nel dibattito pubblico tramite i titoli. In questo modo queste parole iniziano a camminare con le loro gambe e poi vivono di vita propria!”

I: “Non la sto più seguendo. Potrebbe farmi un esempio?”
P: “Tesoretto.”
I: “Tesoretto?”
P: “Tesoretto, sì. Lei ha mai letto ‘tesoretto’ in un libro di testo? Secondo lei Stevenson quando ha scritto L’isola del tesoro ha parlato di tesoretti? Ma prenda Flaubert, quando ha scritto L’educazione sentimentale, ha mai definito la propria amante ‘tesoretto’? No, tesoro. Amore. Gioia. Tesoretto è una parola che ci siamo inventati noi!”

I: “Ok, capisco. Voi inventate qualcosa per il gusto performativo di…”
P: “La correggo. Non è un gusto performativo. Noi diamo notizie. Però le notizie da sole sono noiose. Scrivere un titolo in cui si invita la popolazione a vaccinarsi, per esempio, è una cosa già vista. Inventarsi una dichiarazione di sana pianta, chiedendo di vaccinarsi col nuovo vaccino, creando un dubbio su quando uscirà il nuovo vaccino, invece è una piccola variazione Goldberg sul tema…”
I: “Certo, ma resta il fatto che sia una frase inventata!”
P: “Inventata? Lei sta dicendo che la nostra copertura della guerra in Ucraina, i nostri reporter, i nostri inviati…”
I: “No no, la nostra è una critica circostanziata. Non potreste, per favore, smetterla di inventare frasi, parole e numeri per dare più risalto a quello che c’è negli articoli?”
P: “Va bene. Smetteremo di inventarci i virgolettati nei titoli”, ha dichiarato Gaia Rasputin chiudendo la telefonata.

[N.d.R Mentre correggevamo l’articolo prima di pubblicarlo, abbiamo scoperto che non esiste alcuna Gaia Rasputin portavoce di Repubblica. Motivo per il quale abbiamo licenziato l’autore dell’articolo e quindi non possiamo in alcun modo sostenere che Repubblica smetterà di inventare virgolettati]

Andrea H. Sesta