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Report svela nuova truffa su chi va a Lourdes per un miracolo: “È Andare a Lourdes per un miracolo”

Foto Credits: atrix9, Pixabay

ROMA – Dopo lo scandalo legato a Lourdes e Unitalsi, Report torna a occuparsi della cittadina francese che fa rima con Mercedes (però solo per iscritto). Si chiama “Lourdes Eleven” l’inchiesta della trasmissione di Rai3 andata in onda lunedì scorso: Sigfrido Ranucci e i suoi collaboratori hanno sollevato il velo su una truffa internazionale che va avanti da 163 anni. “Il trucco era semplice: le persone venivano contattate da rappresentanti di una nota holding finanziaria con sede vicino Roma, addetti alle vendite in uniforme nera, all’apparenza irreprensibili, che parlavano loro di una grotta vicino Massabielle in cui dicevano avvenissero prodigi. In cambio di una piccola donazione in denaro, si offrivano di accompagnarli lì per ottenere un miracolo“, spiega Ranucci.

E a cascarci sono state milioni di persone (si parla addirittura di duemila al giorno): malati con patologie incurabili che venivano tradotti con dei cosiddetti “treni bianchi” fino a Massabielle e, una volta arrivati sul posto, “scaraventati in delle piscine e poi chi s’è visto s’è visto” denuncia il giornalista. “Non solo: dato che poi l’acqua delle vasche veniva cambiata solo due volte al giorno, e molti di quelli che vi entravano avevano affezioni dermatologiche contagiosissime, parecchi si ritrovavano più malati di prima, oltre il danno la beffa”.

Sarebbero dunque numerose le vittime di questo raggiro. Quelli che sopravvivevano alle broncopolmoniti, o all’eczema anale purulento, si ritrovavano molto delusi e arrabbiati; come Alberto G., 55 anni originario di Brescia, che si era recato a Lourdes per ottenere la rigenerazione di un arto amputato durante un incidente sul lavoro dieci anni fa (mentre strisciava il badge, la tessera era stata colpita da un fulmine ed era schizzata via tagliandogli istantaneamente la mano). L’uomo, dopo essersi immerso in una vasca, al posto della mano destra si è ritrovato un mattone. “Sì, è spuntato un tavellone forato – spiega – e cosa ci devo fare adesso? Non riesco ad afferrare nulla, con un tavellone forato, mi è utile solo quando devo spaccare la faccia alla gente che mi prende in giro perché mi hanno fregato”.

Ma molti non sono stati così fortunati. Come il signor Lando T., che era partito per Lourdes in quanto non vedente. “Nutrivo grandi speranze, in quel viaggio. Sono cieco dalla nascita e vedevo – si fa per dire – in Lourdes una possibilità di salvezza. Purtroppo, non è cambiato niente. La Polizia poi ha scoperto che non mi avevano manco portato a Lourdes: mi avevano semplicemente messo in una macchina con un CD di rumori di treno e poi mi avevano scagliato nella vasca da bagno di uno degli organizzatori del ‘viaggio’. Effettivamente mi era sembrato strano, quando durante l’attesa del miracolo ho udito come una sorta di suono di sciacquone, vicino a me, e ho sentito puzza di merda”. Ed era proprio come il signor L.T. sospettava: approfittando della sua cecità, non lo avevano portato nella grotta miracolosa di Massabielle, ma in una semplice casa di Tor Pignattara; qualcuno gli aveva pure cagato accanto, facendolo “rimanere molto male”.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito: il cieco che ha recuperato la vista ma solo per dodici minuti durante i quali ha firmato assegni di riconoscenza a favore dei suoi truffatori oppure il calvo a cui sono cresciuti i capelli di Malgioglio.

Al vertice dell’organizzazione criminale, operante in tutto il mondo e fondata da una contadina, la 14enne Soubirous Bernadette, nel 1858, ci sarebbe attualmente una donna dall’identità sconosciuta e a cui, nelle intercettazioni ambientali degli inquirenti, gli affiliati al cartello fanno riferimento solo con soprannomi come “Nostra Signora di Lourdes“, “Immacolata Concezione di Lourdes” oppure, semplicemente, Madonna di Lourdes“. Questa donna risulta attualmente irreperibile, vestita di bianco, con un velo bianco, una cintura blu e una rosa gialla sui piedi, stando all’ultimo identikit in possesso delle autorità francesi: “Certo, l’identikit risale a molti anni fa e ci è stato fornito da psicopatici che dicevano di averla vista in circostanze improbabili, ma è tutto quello che abbiamo; nel corso del tempo la sua immagine comunque potrebbe essere cambiata – spiegano gli inquirenti – per esempio, la rosa potrebbe essere appassita”.

Stefano Pisani