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“Rende di più”, fotografi di matrimoni si spostano negli ospedali per immortalare i vaccinati

fotografi di vaccini
Foto Credits: Lercio

[REUMATESM] I dati parlano chiaro: ad oggi ammontano a 120 mila le fotografie di persone vaccinate per le agenzie fotografiche italiane. A partire dal Vax Day, sembra essere sorto un vero e proprio business da parte di fotografi clandestini che si appostano nelle corsie d’ospedale. Alcuni di loro si spacciano per operatori sanitari e, dato il periodo contingente, abbandonano lauree e matrimoni per dedicarsi a tempo pieno a questa nuova attività

La redazione ha incontrato Salvatore Scugnizzo, fotografo di lauree e nozze, esperto in appostamenti, sale da gioco incensurate e scatti rubati ai poveri, che lavora da anni nel settore della comunicazione. Prima del Covid, riusciva ad intercettare tutte le sedute di laurea della provincia casertana, attraverso soffiate di colleghi e cimici installate nelle università e matrimoni clandestini in tutta la regione, sempre evitando di essere carbonizzato dal lanciafiamme di De Luca.

Anche lui ha intrapreso la strada delle foto ai vaccinati. “In Italia i vaccinati stanno aumentando – afferma – e sta crescendo la preoccupazione tra coloro che ancora non si sono fatti fare la foto”.  È il caso di una infermiera nel suo condominio, i cui familiari non hanno voluto crederla vaccinata perché non vi era nessuna foto a testimoniarlo.

Il servizio di Salvatore comprende 5 scatti fotografici, mentre tra i servizi extra ci sono speciali filtri Instagram, preparazione post sui maggiori social network corredati di hashtag, fino ad arrivare alla più recente “notifica su Immuni”: con un push alert vengono avvertiti coloro che sono entrati in contatto con il vaccinato mostrando la foto fresca di giornata.

Salvatore non lesina con le innovazioni nel suo campo, ha introdotto, infatti, il richiamo fotografico: 50% di sconto se si sceglie un servizio fotografico anche durante il richiamo vaccinale.

Malgrado alcuni dubbi etici, la domanda sembra essere in forte ascesa. La stessa Pfizer sta inviando lotti di vaccini in Europa comprensivi di schede di memoria per archiviare gli scatti in digitale. I virologi non sembrano essere contrariati da tale pratica, mettono in guardia anzi affermando che l’immunità potrebbe partire 15 giorni dopo la prima fotografia del vaccinato.

Mattia F. Pappalardo