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Poggioreale. Roberto Fiore a rischio cardiaco: “Preoccupante formicolìo al braccio non teso”

Foto Credits: Screenshot da YouTube

NAPOLI – Roberto Fiore sta male. I suoi “problemi cardiaci e pressori si sono aggravati in situazione detentiva, il rischio di un ictus è concreto”: questo l’allarme lanciato da Carlo Taormina, avvocato difensore del leader di Forza Nuova, arrestato – Fiore, non Taormina – insieme ad altre 11 persone dopo l’assalto alla sede della Cgil di Roma lo scorso 9 ottobre.

“Roberto Fiore ha LXII anni e non sta bene – spiega Taormina – soffre di neuronite vestibolare che in un passato, che non rinnega, gli ha causato attacchi di vertigini improvvise con nausea, vomito, nistagmo (movimento involontario degli occhi) e incapacità di mantenere la stazione eretta senza alzare fieramente il braccio destro, tenendolo ben teso”. Sono ancora negli occhi di tutti, infatti, le immagini della guerriglia di Roma durante i quali, mentre un’orda di facinorosi si riversa nella sede della Cgil sfondando le porte coi bastoni e spaccando qualsiasi cosa, Fiore, confuso nella folla, dice a tutti di fare attenzione a lui perché soffre di attacchi di neuronite vestibolare, vertigini improvvise, nausea, vomito e nistagmo.
“Questa mattina l’ho visto in carcere, dopo la moglie Esmeralda Burgos che gli ha fatto visita insieme ai figli. Al termine di questa visita, che è durata 14 ore perché la coppia ha undici figli, Fiore ha accusato un fortissimo mal di testa e un formicolio diffuso al braccio sinistro, e in generale ha detto di essersi rotto il cazzo” ha aggiunto il legale. Gli avvocati tenteranno nei prossimi giorni di ottenere la custodia cautelare ai domiciliari, anche tenendo conto che Fiore è un incensurato alla sua prima detenzione dato che questa volta non è riuscito a scappare a Londra per rimanerci da latitante per 19 anni.

Dal punto di vista strettamente medico, Fiore rischia di subire un ictus ischemico con interruzione dell’irrorazione sanguigna in una vasta area del cervello, il che lo farebbe collocare politicamente ancora più a destra di quanto non sia ora.

Stefano Pisani