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Nasa, storico annuncio: “Deviata orbita di un asteroide”, ora è diretto verso la Terra 

Photo Credits: Pixabay

CAPE CANAVERAL – “Ce l’abbiamo fatta di nuovo! E stavolta abbiamo avuto la meglio su un corpo celeste con un diametro di oltre 80 chilometri! Un successo straordinario che dimostra la grande qualità raggiunta dall’Agenzia nella deviazione delle rotte degli asteroidi!”. L’annuncio di Bill Nelson, amministratore capo della NASA, fa scattare un fragoroso applauso dei giornalisti accorsi per la conferenza stampa convocata per stamattina, un’ovazione che si raffredda solo un pochino quando Nelson pronuncia il resto del suo discorso: “Certo, ora l’asteroide ‘Game Over 29.834’ è diretto verso la Terra e in questo momento sfortunatamente non abbiamo altri 200 miliardi di dollari per inviare un’altra sonda a deviarlo, ma questo non sminuisce il nostro grande successo”.

I cronisti si guardano tra loro confusi e smettono di esultare. Solo qualcuno ha la forza di alzare una mano per fare la domanda a cui tutti stanno pensando: “Ci sono pericoli?”. Clarence William “Bill” Nelson è un politico navigato. Prima di iniziare a dirigere la NASA a maggio 2021 è stato in Campidoglio per quarant’anni e sa esattamente cosa dire per tranquillizzare una nazione: “Game Over 29.834 è un killer di fredda e durissima roccia di oltre 1000 miliardi di tonnellate, un bestione potenzialmente in grado di spazzare via tutte le civiltà e i pianeti che incontra sul suo cammino. E ora sta puntando dritto su di noi, grazie all’ottimo lavoro dei nostri ragazzi del Redirection Test” dice con fierezza Nelson, alzando il pollice verso quattro occhialuti con i cappellini “Nasa – failure is not an option” che in un angolo, un po’ imbarazzati, bevono da grandi bicchieri Starbucks. “Pensate – continua – che la sua traiettoria naturale lo avrebbe portato lontanissimo da noi, non sarebbe passato nemmeno per il nostro Sistema Solare… ma noi siamo stati in grado di correggerla così tanto che adesso ci prenderà in pieno come in un perfetto colpo di biliardo, come un predatore senz’anima che non avesse mai avuto altro scopo nella vita!”.

Il gelo è ormai sceso nell’auditorium del Kennedy Space Center. L’entusiasmo ha lasciato spazio al silenzio rotto solo da colpi di tosse di giornalisti che stanno pensando se sia possibile ancora arruolarsi per la missione umana su Marte o, in alternativa, dove poter comprare del cianuro a buon mercato. Vedendoli un po’ smarriti, Nelson si affretta a precisare, con un largo sorriso: “Non c’è da aver paura, gente! Dalle nostre stime, l’asteroide mortale non ci colpirà fino al 2026! Abbiamo quattro anni per escogitare un modo per salvare il mondo e sapete che noi della Nasa siamo i migliori quando si tratta di evitare l’Armageddon. Li avete visti i film, voglio dire”.

In quel momento, squilla un telefonino, per suoneria ha la colonna sonora di Star Trek (serie classica). Nelson chiede scusa e risponde. “Cosa? Ah, certo, certo. Sì sono qui, proprio adesso. Ma ne siete proprio sicuri? Grazie! Ce l’avete fatta di nuovo ragazzi! Grazie!!”. Dopo aver riattaccato, Clarence William “Bill” Nelson sembra rinato. “Non avete idea della meravigliosa notizia che mi è arrivata adesso!” dice con un volto luminoso, un tono così festoso che richiama l’attenzione di tutti i giornalisti, anche di quelli che, con una lametta di fortuna, si stavano incidendo i polsi. “I nostri ragazzi… che grandi! – dice quasi con le lacrime agli occhi – ce l’hanno fatta ancora! Tenetevi forte… ci sono novità! Proprio quando pensavamo che saremmo andati tutti a casa un po’ demoralizzati, il colpo di scena: mi hanno appena detto che – tenetevi forte! – siamo riusciti a… migliorare di dieci volte l’accuratezza delle nostre simulazioni, e ora sappiamo con precisione che Game Over 29.834 ci colpirà mercoledì! Non credete anche voi che sia un risultato pazzesco!? I nostri computer hanno o non hanno una potenza di calcolo eccezionale? Eh? Solo in America signori! Solo in America! U.S.A! U.S.A.!”. Il capo amministrazione NASA agita il pugno, salta sul posto ma riesce solo a ottenere un timido battere di mani che non riescono ad andare a tempo. I quattro occhialuti, nell’angolo, si rovesciano addosso i caffè bollenti e dicono qualcosa a proposito di Dio.

Stefano Pisani