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Napoli, identificato l’uomo che percepisce il reddito di cittadinanza avendone diritto

Napoli, identificato l’uomo che percepisce il reddito di cittadinanza avendone diritto - Lercio

Potevaesserediqualsiasicittàeinvece (NA) – Ha cercato in tutti i modi di rimanere nell’anonimato fino all’ultimo il signor Gennaro Esposito – nome di fantasia – l’uomo finito sotto i riflettori per essere l’unico cittadino del capoluogo campano ad aver ottenuto il reddito di cittadinanza regolarmente.

Verifiche incrociate eseguite da Inps, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e un amico d’infanzia di Di Maio hanno accertato che Esposito può usufruire del sussidio statale in quanto possiede i requisiti necessari: lo status di disoccupato e la residenza italiana da almeno dieci anni.

Non solo, pare che l’uomo non svolga lavori in nero, non organizzi truffe, non spacci cocaina e circoli per le vie di Napoli a bordo di un ciclomotore munito di libretto di circolazione e copertura assicurativa. Altre testimonianze, tutte da verificare, parlano di un Gennaro Esposito con in testa un casco omologato che trasporta con lo scooter non più di un passeggero per volta e, quando è alla guida di un’automobile, non usa il clacson per salutare gli amici e rallenta in prossimità delle strisce pedonali; qualcuno sostiene addirittura di averlo visto fermarsi ad un semaforo arancione.

Storia incredibile di Esposito a parte, la cronaca di ieri registra una giornata nella norma nella città partenopea: in mattinata carabinieri e finanzieri hanno arrestato uno spacciatore con la Rolls-Royce, due camorristi con valigie piene d’oro, un imprenditore serial killer, uno sceicco arabo in vacanza sulla costiera amalfitana e il proprietario del Napoli. Tutti quanti percepivano il reddito di cittadinanza.
Nel pomeriggio, un anziano parcheggiatore abusivo con un pastore tedesco – rivelatosi poi essere un ex ufficiale delle SS e il suo cane fuggiti da un lager nazista nel 1944 – sono stati fermati e denunciati per lo stesso motivo: entrambi incassavano, senza averne diritto, il reddito di cittadinanza. Dalle prime indagini è emerso che il vecchio animale è persino in grado di parlare e contare i soldi. Di notte, prima di essere catturato dall’accalappiacani e messo in una gabbia sotto le cure di un veterinario, la bestia gestiva un bordello per cani nei Quartieri Spagnoli. Non si sa nulla, invece, del pastore tedesco.

In serata Gennaro Esposito, il 57enne di Napoli ma di origini siciliane che in un giorno si è ritrovato suo malgrado ad essere l’idolo dei suoi concittadini, è diventato l’ospite d’onore di una sobria festicciola organizzata in suo nome dal sindaco Luigi de Magistris allo stadio San Paolo. Presentato da Marisa Laurito e Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana, lo spettacolo è terminato alle 5 di questa mattina. Cinquantamila spettatori hanno assistito a tutte le fasi dello show, i cui proventi verranno devoluti ai famigliari delle vittime delle battute sui napoletani. Tra una tarantella di Arbore, una smorfia della Laurito e cibo fritto, è andata in scena – nell’ordine – una gara di permalosità tra napoletani obesi e napoletani bassi, una partita di calcio del cuore tra furbetti del cartellino e furbetti del reddito di cittadinanza campani e un concorso canoro tra cantanti neomelodici finito in sparatoria con tre morti. La festa si è chiusa con un discorso sconclusionato dell’eroe della giornata, un Esposito ormai talmente ubriaco da firmare autografi ai suoi ammiratori col suo vero nome: Matteo Messina Denaro.

Andrea Canavesi