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Miracolo a Milano: ristoratore offre 2000 euro di stipendio per davvero e trova subito un cameriere

MILANO – Ha il sapore di una fiaba a lieto fine, e forse anche qualcosa di più, quella che ha visto come protagonisti il ristoratore italoamericano Lou Quace e un giovane solbiatese neodiplomato alla scuola alberghiera, Mondo Intasca, assunto ieri da Quace come commis di sala presso la rinomata pizzeria Ciulaciapp, dopo aver firmato un regolare contratto.

Il dramma di Quace durava da oltre quattro mesi e risaliva al 14 gennaio, quando il pizzaiolo del Ciulaciap, Mauro Logo, sfornava la prima ‘pizza pot-pourri‘, un calzone di sua invenzione ripieno di pomodoro, mozzarella, polenta, osei, ossobuco e ananas.

Il successo immediato della pot-pourri aveva gradualmente aumentato i clienti della pizzeria, tanto che il personale era in affanno, come racconta uno dei sui camerieri storici, Franco Forte: “Lavoro al Ciulaciapp da oltre 10 anni con un contratto a tempo indeterminato, e sono sempre stato trattato onestamente dal signor Quace, perciò ero molto contento del fatto che la pot-pourri stesse diventando famosa. Anche gli straordinari, regolarmente retribuiti, all’inizio non mi pesavano, poi però ci siamo resi conto che i clienti erano diventati così tanti che non riuscivamo a servirli tutti in tempi ragionevoli“.

Eravamo angosciati – prosegue Forte – perché a leggere i giornali i camerieri con voglia di lavorare si sono estinti milioni di anni fa; io e il mio collega Ursulo Dimontagna credevamo di essere gli ultimi due esemplari presenti sul pianeta Terra, tant’è che per un certo periodo abbiamo pensato di avere dei figli con ragazze normali, per preservare almeno in parte i nostri preziosi geni, i nostri eredi avrebbero avuto almeno mezza voglia di lavorare. Però nel breve termine rimaneva l’emergenza, poi per fortuna è accaduto il miracolo“.

Franco Forte si si riferisce all’ultimo disperato tentativo di Lou Quace per salvare il suo locale: provare comunque a offrire uno stipendio adeguato e un regolare contratto per vedere se – nonostante le evidenze scientifiche riportate da quasi tutti i quotidiani nazionali – ci fosse qualche giovane con voglia di lavorare sopravvissuto all’estinzione del Cretaceo. Il ristoratore si è così recato al centro per l’impiego di Milano per scoprire, con sommo stupore di tutti, che c’era un candidato con tutte le carte in regola disposto a iniziare anche il giorno successivo.

I testimoni presenti alla scena parlano apertamente di miracolo, alcuni dicono di aver visto una luce bianca che penetrava dal soffitto, altri di aver sentito un intenso profumo di rose; anche il racconto di Lou Quace confermerebbe il prodigio: “Quando l’impiegato mi ha detto che c’era un ragazzo disposto a iniziare subito ho udito un suono di arpe e ho avuto la visione di un regno dei cieli dove gli angeli lavorano, grazie a una giusta retribuzione. Ecco io penso che Mondo Intasca sia uno di quegli angeli“.

Gli esperti però sono scettici: Gianmarco Lotti, cronista di Repubblica afferma che i giovani con voglia di lavorare siano una leggenda metropolitana, ribadendo quanto scritto in un suo articolo del mese scorso. Sulla stessa lunghezza la collega del Messaggero Mila Cantagallo, che ha viaggiato dalle spiagge della Polinesia alle vette dell’Himalaya in cerca del leggendario giovane che vuole mettersi in gioco, senza trovarlo, come racconta nel suo reportage. Possibilista invece, a sorpresa, il direttore de Il Giornale Augusto Minzolini, che riporta la notizia con il titolo principale nella prima pagina di oggi: “Giovane trova lavoro grazie al governo Meloni“.

Gianni Zoccheddu

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