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Miracolo a Codogno: statua della Madonna piange Amuchina

Codogno (Mordor) – Mentre in Italia l’emergenza Coronavirus non accenna a diminuire, dall’epicentro dell’epidemia arriva una notizia che potrebbe risollevare il morale di una comunità provata da settimane di quarantena: sembra infatti che nel comune lodigiano una statua della Madonna abbia iniziato a piangere Amuchina.

Un fedele di una parrocchia locale ha infatti notato alcuni giorni fa due rivoli di lacrime brillare sul volto di una scultura raffigurante la Beata Vergine. La notizia si è subito diffusa con la velocità del COVID 19, tanto che il parroco Norberto Rubioni ha raccolto dei campioni del liquido secreto dalla statua e li ha inviati a un laboratorio per farli analizzare.

I risultati hanno lasciato tutti a bocca aperta, anche se con la mascherina: il campione risultava composto al 92% da alcool etilico denaturato, quindi da acqua depurata e Imidazolidynil urea; in altre parole, le lacrime della Madonna sono costituite dall’ormai introvabile Amuchina gel per le mani, il prodotto più desiderato del momento, che se fosse inserito nel paniere ISTAT farebbe schizzare l’inflazione al 300%, con quotazioni che al mercato nero superano ormai i 1,000 euro al litro, come un Dom Perignon d’annata.

Fuori dalla Chiesa di Codogno si sono subito formate code chilometriche, anche perché i fedeli devono stare a 2 metri di distanza l’uno dall’altro. Don Rubioni ha assicurato che tutti avranno diritto a una dose dell’Amuchina mariana, in grado non solo di debellare i virus ma anche di liberare dai peccati. Federalberghi e Confcommercio sperano che il turismo religioso possa in parte risollevare l’economia della zona, messa in ginocchio dall’emergenza sanitaria.

Mentre nelle stesse ore viene segnalata a Vo’  Euganeo una statua di Sant’Antonio che offre ai fedeli mascherine FFP3, quella che è stata da subito ribattezzata la Madonna del Coronavirus sta diventando un vero e proprio caso nazionale. Paolo Brosio si è fatto portavoce di un movimento che chiede l’immediato riconoscimento di questo fenomeno straordinario come un miracolo da parte delle autorità vaticane. Anche se la richiesta è avanzata a furor di popolo, Don Rubioni mostra cautela: “I miracoli non si decidono per alzata di mano. Cari fratelli, ricordate sempre che Chiesa non è democratica” .

Andrea Michielotto