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“Ho tutti gli slot occupati”, social media manager chiede di posticipare il Natale

Meta (Na) – “Una volta qui era tutta campagna pubblicitaria”, parole semplici ma dure quelle di Claudia Del Frate, social media manager accorsa, come tanti altri, al convegno per addetti al settore della comunicazione tenutosi nella giornata di oggi nel comune napoletano di Meta di Sorrento. In realtà il meeting si sarebbe dovuta svolgere nello spazio virtuale di Meta (di Mark Zuckerberg) ma – come spesso accade in quel mondo – i professionisti della comunicazione hanno avuto dei problemi di comunicazione.

Abbiamo semplicemente confuso la location dell’evento online, e quindi ci è toccato venire qui di persona”, spiega sempre Del Frate, SMM a partita iva e all’occorrenza anche copywriter, fotografa, videomaker, biscazziera e presidentessa del club ‘amiche disconosciute da CamiHawke’.

In compenso è stata un’occasione per incontrarci dal vivo e guardarci finalmente tutti in faccia – continua Del Frate – anche se forse, col senno di poi, avremmo fatto meglio ad evitare: ho visto certi ceffi… soprattutto tra i graphic designer. Comunque è sempre bello poter dialogare con chi detest… con chi si occupa dello stesso settore. È stato bello poterci lamentare dei clienti, di chi lavora con noi, di chi legge le nostre cose, di chi non ci conosce e di chi vive nel mondo dei social. In sintesi: è stato bello poter detestare l’umanità intera, come ogni lavoratore fa ogni santo giorno appena si sveglia, e anche noi non siamo da meno”.

Ma al convegno non si è parlato solo di odio tra colleghi: il workshop ‘Ma quanto cazzo di cose abbiamo da fare in sole 24 ore’ è stato seguito in massa e molto apprezzato dai partecipanti. Il problema principale di molti SMM, secondo la Dottoressa Di Svito, è l’impossibilità di trovare un attimo di pace tra le centoventi miliardi di ricorrenze dedicate a qualsiasi cosa sia stata messa in circolazione dell’essere umano (ultima ricorrenza: il bicentenario dell’inventore della conservazione del rabarbaro in botti di rovere), che si vanno ad aggiungere a quelle festività che un tempo erano di importanza internazionale, come la Santa Pasqua, il Natale, o le finali perse dalla Juve in Champions League.

Ecco… proprio del Natale volevo parlare – afferma Di Svito – A cosa serve? Cioè io tengo shooting occupati fino a fine dicembre. Devo portare risultati e campagne ad hoc per tutti i miei clienti, ho nel mio parterre anche dei politici del PD: ho mesi e mesi di analisi della sconfitta da pubblicare, roba che possiamo andare avanti per cinque anni, finché ci sarà LEI! E tutti ‘sti post con alberelli, madonnine, gesubambini e buoni propositi per un mese intero, mi sballano il calendario. Eliminiamo ‘sto Natale, o almeno posticipiamolo, che ne so, a febbraio, che tanto non si capisce mai quando finisce Carnevale e inizia la Pasqua. Facciamo San Valentino il 14, Martedì grasso il 20 e Natale il 28 o il 29. E tutti contenti”.

Un boato di gioia ha scosso tutta la cittadina di Meta di Sorrento. In preda all’entusiasmo ha preso la parola anche una delle graphic designer presenti, Sacarica Jodez, spagnola da parte di zio, che ha voluto lanciare un messaggio universale alla sua generazione e a quelle future: “Basta! Basta! Basta! Basta vedere cappelli di Babbo Natale su ogni tipo di logo! Basta! Per noi lavoratori nel settore grafico è una barbarie. È come chiedere a Cannavacciuolo di fare le fettuccine Alfredo. Finiamola con questo scempio!”.

Parole forti che non cambieranno di una virgola questo universo.

Davide Paolino