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Gualtieri guarda il TG Regione e scopre di essere lui il sindaco di Roma

Photo Credits: elaborazione grafica di A. Rasori

ROMA – La prolungata assenza in pubblico del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e la pressoché totale mancanza di provvedimenti per migliorare la disastrata situazione della Capitale, nella serata di ieri ha trovato una spiegazione. Non era vero, come pensavano alcuni, che Gualtieri stesse lavorando sotto traccia al suo progetto della città in 15 minuti (che nessuno ha ancora capito cosa cazzo voglia dire), quello che è successo è più semplice, anche se assurdo.

Stravaccato sul divano e stanco di guardare l’ennesima puntata dell’Ispettore Barnaby, Gualtieri ha messo su Raitre, dove stava andando in onda il Tg Regione, che ha iniziato a seguire distrattamente. La sua attenzione, però, è stata colpita dalle parole del conduttore che a un certo punto ha detto: “Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri…”. A queste parole Gualtieri ha sorriso e ha detto rivolto alla moglie: “Amo’, il sindaco di Roma si chiama come me ehehehehe”. E poi, puntando il dito verso lo schermo: “Guarda, guarda la foto, mi somiglia pure! Ma che cazz…”.

La presa di coscienza è arrivata improvvisa, aiutata anche dallo sguardo interdetto della moglie: “Cazzo sono io! Il sindaco di Roma sono io! Ma perché nessuno me l’ha detto? Non mi hanno mandato una comunicazione!”. All’invito della moglie a guardare nello spam, Gualtieri ha iniziato a consultare nervosamente il cellulare finché non l’ha trovata: la mail della sua proclamazione era lì tra il messaggio di un principe nigeriano e l’offerta di un prodotto per l’eiaculazione precoce.
Poi ha visto tutte le altre mail, di colleghi e semplici elettori, aventi per oggetto delle frasi inequivocabili: “Roberto dove cazzo sei”; “Altro che città dei 15 minuti, non ti vediamo da un anno!”, “Robe’ i cinghiali, devi risolve er problema dei cinghiali!”; “Mi sa che era meglio la Raggi”; “Te la spacchiamo quella cazzo di chitarra, vai a lavorare!”.

Gualtieri, quindi, ha chiamato un taxi e ha chiesto all’autista di essere portato al Campidoglio al massimo in 15 minuti. “Seee dotto’, ce vojono almeno 40 minuti, ma noo vede er traffico? Er problema è che nun c’avemo er sindaco, in pratica…quello novo me sa che s’è scordato. A proposito, ma lo sa che lei un po’ je somija?”.

Eddie Settembrini