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Giovani spiegano perché comprano droga in discoteca: “Costa meno dei cocktail”

Giovani spiegano perché comprano droga in discoteca: "Costa meno dei cocktail" - Lercio

San Sbevazzo Martire (Ce) – Sembrava il solito reportage sui vizi dei giovani d’oggi, sui Millenials e le loro manie, i loro consumi abituali di sostanze proibite e la loro ossessione per internet, le chat, i siti d’incontri e i porno sulla Melevisione, ma si è tramutato ben presto in un’assoluta epifania per Rocco Cidodentro, esperto precario giornalista di cinquantadue anni.

Mi hanno costretto a fare ‘sto servizio perché poi c’era la possibilità di entrare a Studio Aperto nel settore “tope a più non posso” e finalmente mettere mano a quello sterminato archivio di backstage di calendari anni ’90 e 2000 di cui loro sono gli unici possessori al mondo… ancora mi sogno quello dell’Arcuri: bei tempi che non torneranno più. Comunque ero a fare domande ai giovani strafatti, che intanto mi insultavano e mettevano i miei video online, quando ho trovato lo scoop della mia vita: il salto di qualità da povero giornalista pezzente a redazionista borioso del “Fatto Quotidiano” è dietro l’angolo”.

Il caso, o il fiuto da segugio investigativo giornalistico dell’ormai non più giovane Cidodentro, ha tintinnato in corrispondenza di un gruppo di giovani che ormai risiedevano indignati davanti al bancone del bar della discoteca ‘Mauro Ermanno Giovanardi‘. Il giornalista ha provato a capire il motivo della protesta: “Ora basta!”, ha esclamato un giovane del luogo, sicuramente grillino, “Questo furto deve finire, non è fattibile che in un locale costi di meno la cocaina che un cocktail al bar. E per forza che i pusher prolificano, poi si guardano Gomorra, e si sentono in diritto di fondare un cartello della droga tutto loro: la colpa è dei baristi, ha ragione De Magistris. Bisogna fare una rivoluzione”, urla mentre tira su con naso due grammi di neve con una rarissima banconota da diecimila lire.

È vero”, gli fa eco un compare visibilmente fumato, “io stasera volevo ubriacarmi ma da quando ho capito che pago quel cazzo di ghiaccio dei cocktail venticinque euro al chilo ho deciso di portarmi il congelatore da casa e lo vendo ad un decimo del loro prezzo. Sì, il trasporto non è proprio semplice, e lo collego alla corrente di casa, non vi dico come si incazza mammà, ma tutto ciò che ricavo me lo spendo in eroina, almeno fuccko the sistem e poi cerco di fucckare anche io se trovo una squinzia disponibile, o strafatta, o che muore dalla voglia di masticare del ghiaccio economico”.

Cidodentro, con questa meravigliosa scoperta, ha ricevuto centinaia di proposte di lavoro nel settore editoriale tra cui anche la direzione di La Verità di Belpietro in modo da consentire al fondatore del quotidiano di poter tornare a prendere in mano la direzione di Libero e così far tornare Feltri a dirigere Il Giornale e poi spostare Sallusti a fare tutto ciò che gli è più congeniale: niente. Ma, inaspettatamente, Cidodentro ha deciso di cambiare vita: “Ho capito dai giovani che ho intervistato che il futuro dell’editoria è uno solo: decidere di aprire un bar che vende anche droga nei cocktail. In modo da unire i due settori e accompagnarli con molto molto ghiaccio. E poi dopo due White Russian corretti alla Coca persino un editoriale di Scanzi ti sembrerà un esempio di ottimo giornalismo”.

Davide Paolino

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