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“Facciamo agguati a chi è stanco di vivere”: la camorra entra nel business dell’eutanasia

Svizzera, malasanità: paziente non muore durante eutanasia - Lercio
Foto Credits: Pixabay

Consulta (NO)- Sono passati già alcuni giorni da quando la Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum sul fine vita. Sappiamo bene quante e quali siano state le reazioni e le polemiche che hanno animato i social e i programmi televisivi nelle ultime ore. Dalla rabbia e lo sconforto di Marco Cappato, ai gridolini di gioia di alcuni conservatori di destra e non solo. C’è chi ha parlato di un favore fatto alla chiesa e, dopo il no anche per quello sulla cannabis, uno alla mafia. Sappiamo bene, infatti, come quest’ultima sia sempre molto prodiga d’iniziative quando si tratta di colmare vuoti legislativi o, appunto, offrire servizi che lo Stato non vuole togliere al mercato illegale. E se il monopolio assoluto dello spaccio di sostanze stupefacenti è gestito, in larga parte, dalla ‘ndrangheta, la camorra, sempre molto attenta alle esigenze di privati cittadini, sembrerebbe intenzionata ad entrare nel business dell’eutanasia.

Da un’indagine degli inquirenti verrebbe fuori, grazie alle rivelazione di alcuni pentiti, la volontà da parte dell’organizzazione, di dare “conforto” a chi “S’è scassat o’ cazz’ ‘e campa’”. Sarebbero proprio queste le parole pronunciate dal pentito Gennaro O’ Schiattamuort, così soprannominato perché nel giro delle pompe funebri da anni. Un business tutto nuovo, una cosa considerata illegale dallo Stato che, incredibilmente, si trasforma in affari milionari per le mafie. Anche Roberto Saviano, da anni attento osservatore delle dinamiche delle organizzazioni criminali, ha già detto la sua sulla questione: “La camorra, sempre pronta a investire le proprie risorse per allargare a dismisura il suo impero, si sta preparando a riempire un vuoto che, da anni, lo Stato delega a Marco Cappato, e lo farà in grande stile. Sarà in grado di gestire il flusso di richieste di ‘aiuto a morire’, esattamente come è riuscita a smaltire la quantità di rifiuti degli industriali del nord. E lo farà in maniera efficiente, economica e senza vincoli burocratici”.

Ma come potrà mai un’organizzazione criminale gestire una cosa così delicata? Quali saranno le dinamiche? Chi potrà ottenere tali servizi? E come? Sono tutte domande alle quali gli inquirenti stanno tentando di dare una risposta. Sembrerebbe che la camorra possa porre fine alla vita di chiunque lo volesse, tramite il loro cavallo di battaglia: gli agguati.

Esattamente così: tutti quelli che non vorranno più proseguire nel loro percorso di vita potranno richiedere un agguato camorristico. E potranno scegliere tra diversi pacchetti: si va dall’agguato base comprendente il ‘kit antiproiettile’ per la badante, che così potrà portare per l’ultima volta il suo assistito al parco dove verrà freddato mentre sta gettando un pezzo di pane ai piccioni, ad agguati più importanti. “Tutto gestito con efficienza e a prezzi concorrenziali” fanno sapere i pezzi grossi dell’organizzazione, che puntualizzano: “E per il nostro amico Saviano è già pronto il pacchetto ‘Figlio del boss pentito’, quando vorrà, quando sarà stanco di vivere, saremo lieti di offrirglielo, è tutto gratis”.

Sergio Marinelli