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Eutanasia legale: si potrà urlare “La pizza napoletana fa schifo!” in piazza del Plebiscito a Napoli

ROMA – Dopo il successo della raccolta firme per l’eutanasia legale, la proposta di legge sarebbe dovuta arrivare in Aula alla Camera il 25 ottobre e invece è stato rimandato tutto a fine novembre. Il comitato Liberi, promotore della raccolta firme (che ne ha depositate più di un milione), si dice ora molto preoccupato: “Temiamo sinceramente che visti gli interpreti, presto l’unica cosa ad essere soppressa potrebbe essere questa proposta di legge”.

La politica infatti ancora non ha nessuna idea concreta sulla data giusta che possa metter d’accordo tutti per il prossimo rinvio e tutti quelli successivi fino ad affossarla. D’altronde, attualmente è impegnata a discutere cose molto più importanti. Ad esempio ora non sarebbe assolutamente possibile tralasciare il dibattito che si è venuto a creare dopo le dichiarazioni di Lilli Gruber sulla voce di Mario Giordano, per non parlare dello sforzo immane che attualmente insieme a Confindustria sta sostenendo per far credere all’opinione pubblica che tutti i problemi del mondo, dal global warming fino ad arrivare alla crisi in Medio Oriente, siano dovuti ai percettori del Reddito di Cittadianza.

Dal Palazzo, intanto, qualcuno prova a rasserenare gli animi: “Discuteremo la proposta certamente. Abbiamo pensato a due date: il giorno in cui Ligabue non scriverà una canzone di merda o in alternativa, il giorno prima che il Sole diventi una gigante rossa. Questa è una promessa”.

Nel frattempo, fra i più speranzosi c’è già chi guarda avanti e pensa di proporre alcuni emendamenti per facilitare  ancora di più le cose a chi vorrà ricorrere all’eutanasia.

Una delle cose più importanti quando si parla di un argomento così delicato, infatti, è la assoluta certezza di poter scgliere una pratica che sia umana e soprattutto rapida, in modo da ridurre a zero le possibilità di provare dolore nel momento del trapasso.

Per questo è piaciuta molto una proposta arrivata dalla Campania che tenderebbe finalmente a sfruttare a fin di bene l’inutile campanilismo italiano. Ci sarebbe infatti la possibilità di eseguire il trattamento nel modo più rapido e indolore possibile a Napoli. Basterebbe recarsi in Piazza del Plebiscito e, con l’apporto di un megafono, uralare che la pizza napoletana fa schifo. Esperti del settore come quelli di Taffo, hanno calcolato che la morte in un caso simile dovrebbe essere più rapida di quella che si avrebbe ingerendo 100 ml di veleno del Mamba nero all’alpina.

Subito, in questo senso è partita una gara di solidarietà. Anche Siena e Roma si sono dette disponibili. A Siena basterebbe andare in Piazza del Campo urlando che il Palio di Siena è una competizione inutile, che serve solo a far soffrire dei poveri cavalli e a far divertire dei barbari . A Roma invece sono al vaglio varie alternative che spaziano da: “Ma cosa cazzo ti vanti dei monumenti, mica li hai costruiti tu, anzi fosse solo per voi sarebbero già ricoperti de monnezza” a “Brignano non fa ridere” e “Zerocalcare non sa parlare italiano”.

A stretto giro, anche il nostro futuro Presidente della Repubblica, il Cavaliere Silvio Berlusconi ha fatto sapere che si batterà perché questa legge venga discussa e approvata al più presto: “Sono sempre disponibile a sostenere leggi di civiltà, purché si stia parlando della morte degli altri”.

Fabio Corigliano