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Dopo il “Baby Shower” arriva il “Father Shower”, il party in cui si svela il vero padre del bambino

Photo Credit: Creata da Lensgo.ai

PA (PA) – Si chiama “Father Shower” e, come tutte le cose che arrivano dagli Stati Uniti, anche questa arriva dagli Stati Uniti.
Destinato presto a diventare di gran moda come la trap, le sparatorie a scuola, il ghiacciolo di droga dello stupro, il “Father Shower” è simile al “Baby Shower”, la celebrazione in cui si notifica agli astanti il sesso di un nascituro mediante l’esplosione di vivaci palloncini e la conseguente cascata di coriandoli rosa o azzurri. Nel caso del “Father Shower” a essere rivelata è invece l’identità dell’effettivo padre dell’infante in arrivo con tanto di test di paternità a conferma. Come? Usando palloncini simili ma ripieni di pezzi di un puzzle che, una volta ricomposto, raffigura una immagine dell’essere umano che ha fecondato la futura mamma.

“È una festa originale, molto ironica, e abbiamo partecipato tutti con grande entusiasmo”, racconta Attilio, uno degli amici di Giada e Emanuele Randazzo, la coppia che, qualche settimana fa, ha organizzato il primo “Daddy Shower” di Pa, piccola cittadina in provincia di Palermo.
Il momento clou del party è stato accolto con un boato da tutti i presenti: il palloncino è stato fatto scoppiare da una revolverata da Giannino, il sicario del posto, ingaggiato per compiere questa delicata operazione in tutta sicurezza. I 5000 pezzi del puzzle, 2344 dei quali offerti da Ravensburger, sono ricaduti in terra ed è partita la festa, con gli amici che festosamente davano una festosa mano a ricomporlo: “Partiamo dalla cornice! Si parte sempre dalla cornice!”, “Ho trovato un pezzo di narice!”, “Chi ha il pene? Chi sta facendo il pene?”, riecheggiavano le tipiche frasi che si pronunciano durante la risoluzione del classico rompicapo.

Dopo un’ora, l’immagine ricostruita ha però dato un esito controverso. Quella che è comparsa è stata infatti la figura, a grandezza naturale, di Tale Filippo, professione muratore e amico di famiglia dei Randazzo, che lo scorso luglio gli ha isolato termicamente il terrazzo e ha dormito per questo qualche giorno a casa loro. “Ti sei fatta ingravidare da Filippo mentre io ero intento a guardare Bianca Berlinguer che parlava di questioni legate al superbonus! Mi sento ingannato!”, ha esclamato Emanuele rivolgendosi alla moglie, aggiungendo “sono molto meravigliato, Filippo mi aveva detto che non copulava mai in servizio”. “Nego, nego nel modo più assoluto! Non ti ho turlupinato – si è affrettata a schermirsi lei – abbiamo trombato due giorni dopo la fine dei lavori, nel parcheggio del McDonald’s, presso dei bidoni molto capienti”.

“In teoria – continua Attilio – tutto avrebbe dovuto concludersi con una bella risata. Doveva uscire la foto di Emanuele, e noi dovevamo fare le solite battute: ‘eeehhhh, hai tremato! eheheh’, ‘ti sei sentito sorgere delle corna, di’ la verità!’, ‘avevi paura che tua moglie fosse una donna che esercita! Ahahah’, eccetera. Invece, nessuno ha improvvisamente avuto più voglia di scherzare”. Di fronte a questa svolta inattesa, è invece calato un gelido silenzio. Qualcuno, per superare l’imbarazzo, ha iniziato allora bonariamente a canzonare la donna, filastroccando “Alla moglie di Randazzo piace proprio proprio il… membro virile”, ottenendo scarsi risultati, mentre gli amici calmavano Emanuele iniettandogli sottocute della xilazina, potente sedativo usato a scopo veterinario.

Alla fine, tutti sono rientrati alle proprie case senza dir nulla. “In effetti, mi chiedevo perché Filippo non ci fosse. – conclude Attilio – Se sono sorpreso per questa situazione? Beh, certo che lo sono, ovviamente. Chi poteva immaginarsi una cosa del genere. Io con Giada uso sempre dei profilattici”.

Stefano Pisani

(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box e Gios)