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Dopo Fiore e Castellino, Carlo Taormina difenderà i cecchini di “Squid Game”

ROMA – Dopo aver difeso Annamaria Franzoni, il boss della Sacra Corona Unita Francesco Prudentino, Erich Priebke, la nebbia di Silent Hill e Milly Carlucci, Carlo Taormina ha accettato un incarico oltreoceano: l’assistenza legale ai cecchini coreani di Squid Game. L’annuncio arriva dopo la presa in carico di altri clienti particolari, come Roberto Fiore e Giuliano Castellino, che durante gli scontri di Roma del 9 ottobre, a seguito dell’assalto alla CGIL, avevano raggiunto il giusto livello di colpevolezza per far scattare il mandato di rappresentanza.

La serie Squid Game ha suscitato molte polemiche per le sue scene violente e la Fondazione Carolina ha lanciato di recente una petizione su Change.org per chiedere a Netflix di oscurarla, cosa che ha causato un aumento ancor più vertiginoso delle visualizzazioni. In attesa dell’esposto del Codacons che è nell’aria, Taormina si porta avanti e non solo assume il nuovo incarico ma dice la sua sulla scena del crimine, il momento “1,2 3, stella!” di Squid Game, appunto, in cui il gruppo di 456 concorrenti giocava contro un gigantesco bambolotto robot e chi veniva sorpreso a muoversi dopo “stella!” veniva brutalmente assassinato a colpi di fucile di precisione. “Sono testimone oculare di quello che è accaduto nell’episodio 1. L’atmosfera era addirittura giuliva e festiva, c’era persino gente che stava giocando a 1,2,3, stella! Tutte persone estremamente cortesi e corrette, con un atteggiamento ludico” dichiara Taormina.
E l’avvocato continua, accennando la sua linea difensiva: “Ho visionato tutti gli episodi che mi hanno mandato. Di attacchi fatti in maniera pretestuosa e violenta, da parte dei cecchini che poi sono stati arrestati, io personalmente non ne ho visti. Questo non significa che non ci siano stati, ma non li ho riscontrati. Io difenderò i nobili fucilieri coreani – annuncia – ma sarà molto complicato fare questo processo perché dobbiamo veramente ricostruire bene come sono andate le cose: da una parte il comportamento degli arrestati, dall’altra quello delle guardie presenti. Non voglio criminalizzarle, ma chi si fiderebbe di tizi mascherati di cui non sappiamo niente, tranne che amano mettersi in faccia delle forme geometriche?”.

A chi gli fa notare che, dalle immagini, è evidente che quei cecchini ammazzino a sangue freddo persone indifese che hanno l’unica colpa di non riuscire a restare immobili dopo la conta del mostro robot, Taormina replica senza vacillare: “Sì, grandissimi tiratori anche secondo me, non è facile beccare al primo colpo a quella distanza soggetti in movimento“.

“E comunque – conclude l’avvocato – ribadisco l’estraneità ai fatti dei miei clienti: è stata la DIGOS ad autorizzare la partita e i cecchini non sono mai entrati nella sede della CGIL”

Stefano Pisani