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CTS: “Sì a Vaxzevria per chi ha fatto la prima dose con AstraZeneca”

Foto Credits: qimono

Mescola (RE) – C’è ancora caos sulla questione della vaccinazione eterologa. In tanti, ad esempio, pensano sia la somministrazione dei sieri contro il Covid-19 solo per chi è eterosessuale, tanto che molti NoVax hanno subito fatto coming out per essere esclusi a priori anche da questa campagna. In verità stiamo parlando dell’inoculazione di un vaccino diverso da quello fatto con la prima dose. C’è chi è felice, come Elena, un’insegnante di 35 anni, a lei come prima dose avevano iniettato AstraZeneca: “Come seconda dose avrò un vaccino non di serie B, volevo un Pfizer sin da bambina, quando sognavo che un principe azzurro venisse ad inocularmi una dose magica che mi avrebbe protetta per sempre”.

Ma poi ci sono gli scettici e gli ipocondriaci a 360°, come Claudio, caregiver che, superata la paura per amore dei suoi famigliari più fragili, aveva detto sì ad AstraZeneca, ma ora teme per la propria salute: “Sono ipocondriaco ma ho accettato di andare incontro agli effetti collaterali del vaccino anglo-svedese e, ve lo giuro, li ho avuti tutti, compreso il decesso, ma poi per fortuna mi sono ripreso. Adesso mi toccherà affrontare anche tutti gli effetti collaterali dello Pfizer o del Moderna”.

Il resto della popolazione, per fortuna, è stata comprensiva, persino quella parte che, dopo la prima dose di AstraZeneca, si è fatta inoculare Vaxzevria.

Molti dicono sia solo un nuovo modo per chiamare il vaccino anglo-svedese, ma noi siamo scettici: nessuno ha mai chiamato AstraZeneca con un nome che non sia quello di AstraZeneca: “Forse è un AstraZeneca più alto e più biondo”, teorizza qualcuno. Anche il CTS ha dato l’ok per il mix tra questi due vaccini, e se lo dicono loro c’è da fidarsi.

Ad ogni modo la campagna vaccinale va avanti spedita, nonostante che il TG2 abbia consigliato di evitare di farsi vaccinare nelle ore più calde della giornata.

Sergio Marinelli