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Covid. Ritardi in Sardegna, governatore Solinas assicura: “Fra poco vaccineremo qualcuno”

Foto Credits: www.governo.itFoto Credits: commons/wikimedia

Cagliari (Burundi) – Respinge al mittente le numerose polemiche riguardo alla gestione della pandemia, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas. In una recente intervista rilasciata durante una pausa dalla riunione di giunta tenuta al ristorante “Su proceddu sazzau”, ha assicurato massimo impegno verso la vaccinazione di massa dei sui conterranei: “Ci stiamo per attivare, ma bisogna fare con calma. Avete presente la storiella della lepre e della tartaruga? Io no, non mangio tartarughe. La lepre invece mi piace, con contorno di bistecche e salsicce. Comunque non capisco tutta questa fretta, i miei detrattori la fanno sembrare una questione di vita o di morte“.

Il governatore ostenta tranquillità, mentre brandisce un cosciotto di agnello, pur ammettendo il lieve ritardo: “C’è stato qualche piccolo tentennamento iniziale, ma questo è dovuto al fatto che siamo un’isola. Se ci fosse un modo per trasportare le fiale via mare o via aerea, saremo in linea con le altre regioni. Chissà, magari in futuro colmeremo questo gap, quando verrà inventato un qualche macchinario in grado di galleggiare e spostarsi in acqua, o addirittura di volare”.

Secondo il report del Ministero della Salute del 14 marzo, la Sardegna è fanalino di coda nella classifica delle percentuali di inoculazioni del vaccino rispetto al numero di dosi consegnate, con un deludente 67,5%, a quasi 5 punti di distanza dalla Calabria, penultima con il 72,3%. Solinas però contesta aspramente l’attendibilità dei dati ufficiali: “Le informazioni vengono raccolte in base alle comunicazioni delle regioni, e siamo ben consci dell’inaffidabilità, incapacità e improvvisazione dimostrata dalla giunta sarda durante tutta la fase della pandemia. Davvero c’è qualcuno che ancora si fida del governatore Solinas?”.

Il governatore Solinas ha voluto comunque rassicurare la popolazione: “Fra poco cominceremo a vaccinare qualcuno, in qualche parte dell’isola. Aspireremo il siero da qualche provetta, con qualche siringa, e lo inoculeremo in qualche braccio. Certo è troppo presto per dire se si tratterà di un braccio sinistro o destro, ma contiamo di prendere questa decisione entro un paio di mesi, al massimo qualche decennio”.

Gianni Zoccheddu