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Commissione DuPre: professore fa un intervento sensato e viene cacciato in malo modo

Foto Credits: pxhere

Iosonioevoinonsieteuncaz(ZO) – Grandi momenti di tensione si sono verificati nel corso della prima festa generale organizzata della Commissione DuPre (Dubbio e Precauzione).

La giornata fino a quel momento stava scorrendo tranquillamente e seguendo il programma nei minimi dettagli.
Il primo appuntamento era il confronto tra Cacciari, Agamben, Lottieri e decine di altri filosofi sull’opera di Arthur Schopenhauer “L’arte di ottenere ragione”, confronto sospeso dopo circa 13 ore perché tutti i filosofi avevano letto l’opera e pretendevano di avere ragione.

È poi stata la volta del giurista Ugo Mattei che ha spiegato come si viva tutti quanti sotto un regime, specie i professori universitari che possono prendersi un anno sabbatico per andare in giro a sparare minchiate su come si viva tutti quanti sotto un regime. Mattei ha chiuso il suo speech valutando in 1000 le ospitate settimanali minime per non dover cominciare a sospettare che ci sia in atto una censura verso gli intellettuali che si oppongono al pensiero unico anche se non hanno la minima idea di quale sia.

La new entry Alessandro Orsini ha curato il panel successivo dal titolo Uno studioso è un ponte sospeso su un abisso e altre frasi per fare bagnare le pupe, in cui ha elencato tutte le colpe dell’Europa a partire della misurazione del meridiano terrestre da parte di Eratostene, scoperta che ha permesso alla Nato di calibrare meglio le gittate dei suoi missili rivolti verso i bambini della Russia, cui nessuno pensa a parte lui.
Orsini ha poi spiegato come il cervello di un uomo comune non sia in grado di gestire una grande mole di informazioni mentre il suo riesce a elaborare circa 14 puttanate ogni singolo secondo.

Massimo Cacciari ha poi trascorso l’ora successiva affermando che stanno sbagliando tutti, da Biden, al Papa, a Draghi, a Mancini, a Chris Rock, a Greta, al sole, al suo parrucchiere che gli ha tinto la barba ma gli ha lasciato grigi i capelli. Alla domanda di uno dei presenti che chiedeva quale fosse la soluzione, il filosofo veneziano ha risposto con il suo solito collaudatissimo mantra “Ma è ovvio che stanno sbagliando tutti, è ovvio, ma mica la devo dare io la soluzione!”

Carlo Freccero ha mostrato un video in cui i morti di Bucha sarebbero solo degli attori che poi si rialzano e assaltano un supermercato, prima che qualcuno gli facesse notare che aveva mandato in onda Dawn of the Dead (Zombi) di George A. Romero.
A quel punto è stato chiaro che il Grande Reset su cui batte da mesi l’ex guru della televisione, si riferisce soprattutto a quello delle sue facoltà mentali.

La tragedia è stata sfiorata quando è arrivato il momento di ascoltare le opinioni del pubblico presente, per offrire una grande prova di democrazia che fungesse da esempio anche ai politici che pensano solo a imporre il Green Pass alla Russia, spingendola così a invadere l’Ucraina. Dopo alcuni interventi tesi unicamente a lodare il look di Ugo Mattei, la flemma di Cacciari, l’eleganza tricologica di Freccero e l’umiltà di Orsini, ha preso la parola l’oscuro professor Giovanni Chitin: “Io non credo che il Green Pass sia stato un tentativo di rovinare le persone”, ha esordito, “che interesse avrebbe un governo a passare alla storia come quello che ha rovinato volontariamente l’economia del proprio paese? E per quanto riguarda la guerra, siamo tutti d’accordo che sia una cosa orribile, a meno che non si sia dei trafficanti d’armi, ma quando un paese straniero entra in un altro territorio non dobbiamo solo limitarci a stare a guardare e poi magari scrivere subito dopo su Facebook ‘Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano, poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi’… Ehi!”.
Senza che potesse concludere, l’uomo è stato subito cacciato in malo modo dal servizio d’ordine dei DuPrini prima che il panico si diffondesse in tutta la struttura.

È stato allora che Andrea Diprè, l’avvocato, conduttore televisivo, critico d’arte e youtuber italiano, ovvero un vero uomo rinascimentale, ha fatto irruzione nella sala e preso il microfono ha urlato al pubblico: “Avete chiamato la vostra commissione come me, ok, quasi come me, ed è per questo che voglio regalarvi il vostro inno. Forza, cantate con me: Tutte le notti, droga e complotti!”

Augusto Rasori