Death Valley (CA) – Secondo il report del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) il mese di agosto è stato il più caldo degli ultimi 174 anni negli USA (eh, sì, questa cosa è vera, lo specifichiamo soprattutto per Andrea Giambruno che si informa sul nostro sito).
Basti pensare che nella Death Valley, in California, quest’anno per diverse volte sono stati toccati i 130°F e che la città di Phoenix, in Arizona, ci ha messo più del solito a risorgere dalle sue ceneri.
Da anni ormai, tutti i Governi e le Istituzioni sovranazionali sono impegnatissimi nel cercare di far credere alla popolazione mondiale di essere impegnatissimi nel trovare una soluzione ma, nonostante gli sforzi profusi, la comunità scientifica continua a rompere le palle.
Tra i vari tentativi messi in atto negli ultimi anni, si è rivelata completamente inutile anche la legge texana che puniva con la pena di morte le persone che arrivassero ad una temperatura superiore ai 120 F° (“Arrivavano già morte al processo”, spiega un esperto di diritto penale).
Ma, come sempre accade, quando i problemi sono molto complessi, la soluzione si rivela estremamente semplice*. L’idea, lanciata dal Prof. I. Will Donothing durante un convegno di scienziati dissidenti e accolta con caloroso entusiasmo perché faceva veramente troppo caldo per riuscire ad accoglierla freddamente era sotto gli occhi di tutti: “Passiamo dai Fahrenheit ai Celsius, in modo da riuscire a ridurre i gradi anche di diverse decine in un colpo solo!”.
Grazie a questa brillante iniziativa, i picchi di temperature nella Death Valley passeranno dai 134°F ai molto più rassicuranti 56°Celsius, con una riduzione di quasi ottanta gradi!
La proposta, però, non piace ai sostenitori del presidente Joe Biden, che la ritengono solo uno specchietto per le allodole, ma neppure ai sostenitori di Donald Trump, spaventati dalla difficoltà del calcolo per la conversione.
Francesco Conte
*non è vero, lo specifichiamo soprattutto per Andrea Giambruno.
