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Allarme del PD: hacker russi favoriscono la destra rilanciando dichiarazioni del PD

BiSCEGLIe (PD) – Alla vigilia delle elezioni politiche il segretario del Pd Enrico Letta lancia un grave allarme: ci sarebbero forti ingerenze da parte di Mosca per favorire la destra e assicurarsi un governo più accomodante nei confronti dell’Imperatore e Autocrate di tutte le Russie, lo Zar Vladimir I.

Una felpa con cappuccio, recante scritte in caratteri cirillici, rinvenuta nella sede del Nazareno alimenta il timore che i temibili hacker russi stiano tentando di accedere ai sistemi informatici del Pd. Da informazioni ricevute nel dark web, sembra che il famigerato informatico genio del male Premj Ctrlaltcanc abbia violato il server centrale, dopo aver scoperto la password “enricostaisereno” impostata ai tempi della segreteria Renzi e che Letta e i suoi collaboratori non sono ancora riusciti a modificare.

A quanto pare, gli agenti di Mosca hanno trovato un modo diabolico per affossare il Pd: rilanciare le dichiarazioni degli esponenti del Pd, che da settimane si stanno esibendo in una serie di spettacolari autogol in rovesciata di tacco.

Il primo a dare l’esempio è stato proprio il segretario Enrico Letta, che ha imposto la candidatura di Pier Ferdinando Casini a Bologna: “Casini difende la carta”. Lo fa sicuramente con la stessa determinazione con cui difese Totò Cuffaro, poi condannato per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra: “È una persona onesta, ci metto la mano sul fuoco”. Per favorire il rinnovamento della classe politica Letta ha comunque annunciato che dopo queste elezioni proporrà di istituire il limite dei 32 mandati.

Gli hacker russi hanno poi rilanciato le dichiarazioni di Monica Cirinnà, che dapprima ha annunciato sdegnata di aver rinunciato alla candidatura, salvo ripensarci il giorno dopo. La senatrice è stata probabilmente distratta dalla vicenda Cucciopoli – 24mila euro rinvenuti nella cuccia del cane – ed è di certo ancora provata dalla tragedia capitatale la scorsa estate, quando fu abbandonata dalla colf e fu costretta addirittura a cucinare nella sua villa di Capalbio, all’interno degli oltre 100 ettari di tenuta da cui difende strenuamante i diritti dei lavoratori.

La “ripensite” ha poi colpito anche un’altra esponente dem, Alessia Morani, che ha comunque subito l’onta di essere candidata in un collegio uninominale invece che in un listino blindato nel proporzionale. Anche lei, probabilmente dopo aver realizzato che avrebbe dovuto cercarsi un lavoro, ha annunciato solennemente il suo ripensamento.

Ctrlaltcanc ha quindi rilanciato i tweet di Raffaele La Regina: il capolista designato del Pd in Basilicata si è infatti distinto per una serie di post contro Israele, contro il Tap e contro l’Expo di Milano, dichiarazioni online che alla fine l’hanno costretto a fare un passo indietro, in questo caso senza ripensamenti.

Gli hacker russi hanno infine diffuso un tweet di Vincenzo Amendola, sottosegretario agli Affari europei, che ha pubblicato un sentito post di addio a Rosa Russo Iervolino, ritirato non appena i familiari dell’ex sindaca di Napoli hanno dichiarato che la notizia della sua morte era una bufala.

Potrebbe essere opera dei pirati informatici di Mosca persino l’intera strategia social del Pd, basata sull’imperativo Scegli. Le immagini preparate dai Dem risultano infatti difficili da distinguere dalle loro parodie, che stanno invadendo il web. E comunque la campagna rischia di far perdere al partito i voti di alcune categorie ritenute dagli analisti decisive per l’esito finale delle elezioni, come i putiniani pancettari e quelli che non riescono a trattenere il vomito.

Andrea Michielotto